21/03/2012
Il Terzo Rapporto ha lanciato la parola d’ordine della “cittadinanza della famiglia”, ossia il fatto che la famiglia, in quanto soggetto di mediazione sociale, possiede uno specifico complesso di diritti-doveri di cittadinanza aggiuntivi rispetto ai diritti individuali.
Oggi molti ne parlano come di un concetto positivo e fondamentale, ma nel momento in cui lanciammo questa idea essa sembrava (e tuttora ad alcuni sembra) un’eresia, dato che la tradizione moderna attribuisce i diritti di cittadinanza soltanto agli individui. Ovviamente, c’è modo e modo di intendere la cittadinanza della famiglia a seconda che la si pensi nel quadro della cittadinanza neutra (indifferente alle sue forme) oppure nel quadro di una nuova cittadinanza societaria (che considera la famiglia come un soggetto sociale).
Nel presente Rapporto rilanceremo l’idea della cittadinanza della famiglia come family mainstreaming (si vedano le conclusioni), idea che trova conforto nella Costituzione repubblicana italiana, la quale parla dei “diritti della famiglia” (art. 29) in quanto distinti dai diritti degli individui nella famiglia (art. 2).