09/07/2011
Gelato, dolce piacere... Difficile trovare qualcuno che non lo apprezza, che almeno ogni tanto non si lascia tentare. Di fatto i consumi sono in aumento in tutte le stagioni: nel primo trimestre del 2011 c'è stato un incremento dell'1,1%, che si aggiunge al 7,5% del 2010 – complice anche un calo dei prezzi dell'1,6% rispetto al 2009 (dati Coldiretti). Insomma, agli italiani il gelato piace: lo rivelano i 36 mila punti vendita che punteggiano lo Stivale, con un giro di affari di 2,5 miliardi di euro per il settore artigianale, che raccoglie il 60% delle preferenze. Secondo dati del 2010 dalla Coldiretti, il consumo medio annuo si aggira sui 15 kg a testa.
Altre cifre che fanno riflettere dal Gelato Festival di Firenze (25-29 maggio): 400.000 visitatori, oltre 50 maestri gelatieri di tutta Italia, 10.000 kg di gelato venduti. Anche i gusti si moltiplicano, e a oggi se ne contano ben 600. Negli ultimi anni c'è stato un graduale abbandono dei gusti artificiali (tipo il puffo) a favore di altri più naturali, soprattutto a base di frutta.
Un certo apprezzamento mostrano poi i sapori nuovi, nati dall'interesse per i prodotti locali e il km 0: ecco per esempio l'amarone veneto, il pistacchio di Bronte o il bergamotto calabrese. In Lombardia, negli scomparti ghiacciati sono entrati il gelato alla polenta, quello al mascarpone, al riso e latte, e al melone lombardo. Negli agriturismi italiani è poi possibile gustare gelati realizzati con latte freschissimo, perfino di asina e di bufala. A novembre è nato a Firenze il gelato “mela d'oriente”, realizzato con i cachi. Insomma l'assortimento non manca di certo, anche se i gusti più apprezzati sono quelli tradizionali, nell'ordine cioccolato, nocciola, limone, fragola, crema e stracciatella. Ma de gustibus non est disputandum, come si suol dire. Chiudiamo quindi questa panoramica di sapori per dedicarci invece alle diverse tipologie di gelato presenti in commercio.
Giuliana Lomazzi