E intanto a Londra, nella zona di Old Street...

23/04/2012
Sahil Lavingia, 19 anni, cresciuto a Londra e con un ufficio a San Francisco, amministratore delegato di Gumroad, un'azienda di pagamenti online che ha lanciato con una start up (Reuters).
Sahil Lavingia, 19 anni, cresciuto a Londra e con un ufficio a San Francisco, amministratore delegato di Gumroad, un'azienda di pagamenti online che ha lanciato con una start up (Reuters).


Londra

Se gli americani hanno la Silicon Valley, i londinesi hanno il Silicon Roundabout (la Silicon Rotonda). Negli ultimi cinque anni il piazzale di Old Street, nella zona est della capitale, si è trasformato
. Quello che era semplicemente un nodo di traffico e smog in uno dei quartieri poveri londinesi, è diventato il centro di una rivoluzione imprenditoriale e tecnologica che ha preso gli analisti di sorpresa e che ha visto fiorire centinaia di aziende informatiche e web, oggi generalmente conosciute come start-up.

Quando si parla di startup, di solito ci si riferisce a una piccola impresa a base tecnologica, fondata generalmente su un'idea semplice ma inedita, e gestita da pochi, appassionati giovani imprenditori con un capitale limitato ma una “visione creativa” molto precisa. Dal 2007, il numero di start up basati in Inghilterra è cresciuto esponenzialmente, e si sono tutti concentrati a londra nella zona di Old Street, in parte per i bassi costi immobiliari e in parte per facilitare un processo di sinergia e collaborazione.

Secondo statistiche governative citate dal sito ww.techhub.com, nel 2011 si contavano già 600 diverse startup nella zona del Silicon Roundabout. Proprio per la natura fluida ed effimera di queste micro-imprese, questa è una cifra approssimativa, ma viene confermata dalla vitalità della zona e dal fatto che lo scorso autunno il colosso multimediale Google vi ha acquistato un palazzo di sette piani, che fornirà un centro di incontri, conferenze e collaborazioni per gli operatori.

Anche qui in Inghiterra non esiste un identikit per le imprese startup che raggiungono il successo: si può trattare di una nuova App per cellulari, o un sito per microprestiti, o una soluzione tecnologica per facilitare transazioni fra imprese. Last.fm è una delle startup britanniche più famose e di successo. Fondata nel 2002 nel Silicon Roundabaout, oggi ha 40 milioni di utenti in 190 Paesi, e offre uno streaming personalizzato per l'ascolto di musica, in pratica un misto di radio e iPod, con un pizzico di social network per consigliare pezzi favoriti agli amici. Nel 2007 è stata venduta al gigante televisivo americano CBS per 140 milioni di sterline.

Un'altra start up britannica di fenomenale successo è TweetDeck. Essenzialmente, è una App che coordina in un solo “cruscotto” i siti sociali di Twitter e Facebook, offrendo la possibiltà di mantenersi aggiornati con un semplice colpo d'occhio, grazie a un sistema di formattazione a colonne. L'anno scorso TweetDeck è stato acquisito da Twitter, per la probabile cifra di 40 milioni di dollari. Ma non tutti le start up sono concentrate su applicazioni tecnologiche. Hanno avuto successo siti come Seatwave, per comprare e rivendere biglietti per eventi dal vivo (musica, sport ecc.), con una struttura che evita i rischi di eBay, e Zoopla, un sito immobiliare che offre valori di mercato e informazioni locali per praticamente ogni proprietà in Gran Bretagna. Con 7 milioni di visitatori al mese, è diventato il sito di rifermento per chi comincia l'ardua ricerca di un tetto.

Come si può immaginare, le statistiche riportano che l'imprenditore tipico è bianco, maschio e intorno ai 40 anni. Meno del 15% dei manager sono donne e le minoranze etniche sono quasi inesistenti. Ma questo è un settore vitale e innovativo, dove la provenienza sociale conta meno di un'idea originale. E in questo periodo di recessione globale, nuota controcorrente con un tasso di crescita intorno al 7%, secondo il portale per piccoli business, Bytestart.

Di recente il primo ministro conservatore David Cameron ne ha riconosciuto il contributo vitale all'economia, lanciando lo scorso marzo l'iniziativa StartUp Britain: una collaborazione tra il governo e imprese globali come Barclays, Intel, Blackberry e Microsoft; l'obiettivo è di promuovere e incoraggiare i nuovi imprenditori, con un sussidio in media di 1500 sterline per organizzazione. Insomma, i virgulti che stanno spuntando fra l'asfalto squallido della Rotonda di Old Street promettono di trasformarsi presto in una foresta che ossigenerà l'intero Paese.

                                                                                 Cecilia Michelangeli Rivers

Dossier a cura di Pino Pignatta
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