16/03/2012
L’organizzazione del lavoro
è tema cruciale e investe
non solo la flessibilità
oraria, ma anche l’utilizzo
dei congedi e del telelavoro,
definiti sia nella
contrattazione di secondo
livello sia in modo più informale
nell’ambito della
vita aziendale. In particolare,
un primo indice sintetico
riguarda la flessibilità
oraria delle aziende considerate,
che si attestano su
un livello medio-alto (medio
40%, alto 32,8%).
La conciliazione risulta
un principio formalizzato,
a livello di valori aziendali,
nel 54% delle aziende
in esame. Tuttavia, la comunicazione
delle buone
pratiche di conciliazione,
sia all’interno sia all’esterno,
non è strutturata ed è
lasciata per lo più alla relazione
interpersonale o alle
affissioni negli spazi comuni
(comunicazione interne)
e alla partecipazione
ai convegni e nel bilancio
sociale. Inoltre, la conciliazione
è inserita nei
programmi di formazione
dedicati a dirigenti e manager
in modo regolare
solo nel 6% dei casi. L’indice
sintetico di comunicazione
si attesta dunque su
livelli medio-bassi (medio
41,5% e basso 36,5%).
I servizi implementati
dall’azienda sono sostanzialmente
servizi di supporto
e di time-saving (bancomat,
lavanderia, spesa
on line, disbrigo di pratiche
burocratiche) o convenzioni
mediche, misure
cioè connesse con la salute
e il benessere psico-fisico
del dipendente, concesse
ai lavoratori a tempo
indeterminato e usufruite
in maniera differente
secondo l’inquadramento
del singolo dipendente.
L’indice sintetico
di attenzione al dipendente,
tuttavia, si attesta su livelli
medio-bassi (medio
51%, basso 36%).
Lorenza Rebuzzini