Congo, elezioni e proiettili

Secondo i dati pubblicati Kabila, presidente uscente, avrebbe vinto di nuovo. Ma gli oppositori denunciano brogli. Mentre la Chiesa e l'Unione Europea parlano di gravi irregolarità.

Osservatori europei: "Irregolarità e poca trasparenza"

17/12/2011
Scontri a Kinshasa durante una manifestazione dei supporter di Tshisekedi (Foto Ansa).
Scontri a Kinshasa durante una manifestazione dei supporter di Tshisekedi (Foto Ansa).

Il rapporto degli osservatori elettorali dell’Unione europea sulle elezioni presidenziali in Congo denuncia irregolarità e scarsa trasparenza nelle operazioni di conteggio e di convalida dei suffragi da parte della Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), che hanno dato la vittoria al Capo di Stato uscente Joseph Kabila con oltre il 48% dei voti.

     «I risultati pubblicati dalla Ceni non comprendono tutti i verbali dei seggi, ma solo i dati riportati su supporto informatico nei centri locali di compilazione, a volte in assenza di testimoni», hanno dichiarato i 138 osservatori della missione europea, guidata dall’eurodeputata bulgara Mariya Nedelcheva.

     «Diversi risultati resi pubblici la sera stessa del voto, dopo lo spoglio delle schede, come ad esempio quelli della città di Lubumbashi, non corrispondono a quelli pubblicati dalla Ceni», sottolineano in un comunicato stampa gli stessi esperti.

     Non solo. La missione UE denuncia altre irregolarità rilevanti: il mancato conteggio dei risultati del 7,63% dei seggi, ossia di circa 1,6 milioni di elettori su un totale di 32 milioni, e il divieto imposto ad alcuni centri di compilazione di pubblicare i risultati se non dopo un controllo effettuato presso la stessa sede della commissione elettorale.

     La magistratura suprema di Kinshasa sta esaminando i ricorsi presentati da quattro degli undici candidati alle elezioni presidenziali: Vital Kamerhe (che ha ottenuto la terza posizione col 7,7% delle preferenze), Léon Kengo wa Dondo, Antipas Mbusa e Adam. Il principale oppositore di Kabila, invece, che ha avuto il 32,3% dei voti, Etienne Tshisekedi, non ha finora contestato legalmente i risultati, dichiarandosi tuttavia vincitore.

     L’opposizione congolese non crede all’obiettività delle istituzioni giudiziarie, che considera sottomesse al presidente uscente Kabila, tant’è che si è rivolta alle Nazioni Unite, all’Unione Europea e alla comunità internazionale chiedendo una mediazione politica “super partes”. I principali oppositori insistono sull’annullamento delle elezioni e sulla formazione di un governo di transizione – formato da membri che non intendano poi candidarsi alla Presidenza della Repubblica – che traghetti il Paese verso una nuova tornata elettorale.

                                                                                                           Luciano Scalettari

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