Usa, un porto per tutti i rifugiati

Gli Stati Uniti ogni anno accolgono un numero di rifugiati superiore a quello di tutti gli altri Paesi del mondo. Merito di un sistema funzionale che favorisce l'integrazione.

Gli Usa, patria dei rifugiati

12/07/2012
Angelina Jolie, ambasciatrice dell'Unhcr (Reuters).
Angelina Jolie, ambasciatrice dell'Unhcr (Reuters).

Da Washington - Gli Stati Uniti, che da soli ogni anno accolgono un numero di rifugiati superiore a quello di tutti gli altri Paesi del mondo messi insieme, hanno messo a punto l’assistenza ai rifugiati nel 1975 all’indomani della caduta di Saigon. Da allora più di 3 milioni di persone sono state accolte in America. Di queste circa la metà, dopo cinque anni di permanenza nel Paese, ha deciso di diventare cittadino americano. Col passare degli anni i rifugiati che sono accolti in America hanno cambiato nazionalità. All’inizio erano soprattutto vietnamiti, adesso provengono perlopiù da Iraq, Afghanistan, Iran, Eritrea, Bhutan e Burma.

I rifugiati, spiega un comunicato del Dipartimento di Stato, contribuiscono al benessere della nazione che li ospita con la loro abilità di svolgere molteplici tipi di lavoro non solo manuale ma anche nel campo accademico delle arti, delle scienze e della tecnologia. È per questo motivo che siamo orgogliosi di celebrare ogni anno il loro successo nel rifarsi una vita, ma allo stesso tempo non dimentichiamo coloro che continuano a vivere nei campi profughi. Da Burma al Pakistan fino al Bangladesh, per non parlare del Medio Oriente, Palestina inclusa, circa 15 milioni e duecento mila persone vivono ancora in campi profughi. La metà sono bambini. Uno dei primi campi profughi è stato allestito nel 1960 in Nepal.

Per dare ancora maggiore importanza all’integrazione dei rifugiati, quest’anno, nella giornata mondiale loro dedicata (20 giugno), il Dipartimento di Stato ha organizzato una cerimonia di naturalizzazione nel corso della quale 19 ex rifugiati hanno giurato fedeltà alla Nazione, ottenendo in questo modo la cittadinanza americana.

L’ ambasciatrice dell’Alto Commissiariato dell’Onu per i Rifugiati Angelina Jolie ha celebrato la giornata del profugo 2012 donando 100 mila dollari per i campi di accoglimento in Siria. Nell’annunciare il suo contributo l’attrice ha spiegato: “Sfortunatamente il mondo produce rifugiati più rapidamente di quanto le associazioni umanitarie riescono ad accogliere queste persone e risistemarle”. “La comunità internazionale - ha poi aggiunto la Jolie - dovrebbe dedicarsi di più alla prevenzione dei conflitti, gestirli quando scoppiano e risolverli rapidamente”.

Mariuccia Chiantaretto
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