31/05/2011
Uno degli interventi alla centrale atomica giapponese di Fukusshima per tentare di tenere sotto controllo i reattori.
Che succede a Fukushima? Due mesi e mezzo dopo il maggior disastro nucleare dai tempi di quello di Cernobyl, avvenuto 25 anni fa, la situazione si sta ancora definendo in tutta la sua gravità.
La Tepco (Tokyo Electric Power), la società che gestisce il nucleare nipponico, ha ammesso ora che anche le barre di combustibile nucleare dei reattori 2 e 3 della centrale si sono parzialmente fuse, ma non ci sarebbero pericoli ora perché i reattori “sono interessati da operazioni di raffreddamento e la loro condizione è stabile”.
Le ultime notizie che arrivano parlano anche di un incendio scoppiato nella centrale atomica giapponese di Fukushima Daini 2, “gemella” della centrale di Fukushima Daiichi 1.
Le fiamme sono divampate all'interno di un locale annesso al reattore numero uno della centrale e sarebbero state innescate da scintille prodotte da un quadro elettrico dell'impianto di illuminazione. Sono comunque intervenuti tempestivamente gli addetti alla vigilanza, che hanno estinto il rogo senza che nessuno rimanesse ustionato e scongiurando fughe di radioattività.
I quattro reattori dell'impianto sono chiusi dalla prima metà di marzo, subito dopo il terribile terremoto e il conseguente tsunami che colpì il Giappone.
Contadini giapponesi piantano riso a 40 chilometri dalla centrale. A causa degli alti livelli di radiazioni, molti prodotti agricoli del territorio che fa parte della prefettura di Fukushima sono stati proibiti.
La contaminazione del suolo in un'area di 600 chilometri attorno alla
centrale di Fukushima è comparabile ai livelli riscontrati dopo la
catastrofe di Cernobyl, secondo Tomio Kawata, ricercatore presso il Numo
(Ente nazionale per la gestione delle scorie nucleari). Ma il mare?
A preoccupare seriamente è la notizia, diffusa dalla Tepco, che in un
edificio adibito allo smaltimento dei rifiuti del complesso nucleare
giapponese di Fukushima sarebbe in corso una perdita di acqua
radioattiva. Questo accresce le difficoltà nella corsa a completare
entro giugno un sistema per decontaminare un'ampia quantità di acqua
radioattiva accumulata nell'impianto, che rappresenta un rischio
crescente sia per il Pacifico che per la falda acquifera locale.
Il tentativo di riprendere il controllo della centrale si basa sul
pompaggio di massicce quantità di acqua per raffreddare i tre reattori
in cui si sono verificate fusioni, e l'acqua contaminata viene poi
depositata in un serbatoio creato ad hoc. Rappresentanti della Tepco
hanno detto però che il livello di acqua nel serbatoio è diminuito,
ipotizzando dunque una perdita.
Il livello dell'acqua è calato di 4,8 centimetri in 20 ore, il che
significa che sono andate perdute circa 57 tonnellate d'acqua.
a cura di Gabriele Salari