Il destino comune dell'umanità

Il 12 settembre si è celebrata la Giornata mondiale dell'interdipendenza: oggi la vita e la felicità di ogni Stato e cittadino sono indissolubilmente legate al resto del mondo.

Oltre le paure della globalizzazione

10/09/2011

«Credo che le sovranità nazionali si restringeranno difronte all’interdipendenza universale». Mohandas Gandhi (1869-1948)

   Nella storia delle civilizzazioni si può vedere un filo conduttore che l’umanità ha usato - un po’ come la mitologica Arianna - per uscire dal labirinto delle complessità del vivere tutti insieme sullo stesso pianeta. Per millenni le culture, le economie e le società si sono influenzate a vicenda in innumerevoli relazioni tra Est, Ovest, Nord e Sud. Ogni epoca ha  avuto le sue influenze dominanti, a volte contrapposte, ma sempre ordinate.

   Oggi invece sta succedendo qualcosa di diverso, più sconvolgente e disordinato. Le esperienze di vita e le attese dei popoli inter-agiscono e si influenzano l’un l’altra, tutte allo stesso tempo e in un modo del tutto imprevedibile. Si può dire che i fili di Arianna si sono ingarbugliati, non siamo più sicuri di saper uscire dal labirinto dell’interdipendenza delle risorse, dei rischi, dei diritti di tutti. Nel 1776 Thomas Jefferson scriveva i tre diritti umani fondamentali dell’umanità e li definiva evidenti: la vita, la libertà, la ricerca della felicità. Aggiungeva che gli Stati si costituiscono solo per difendere e promuovere quei diritti. Su quei principi si fondò la Dichiarazione di Indipendenza americana. Nello stesso anno Adam Smith scriveva nel suo storico libro sulla ricchezza delle nazioni che il loro successo dipende dal loro livello di libertà.

   Ambedue quei grandi pensatori guardavano più all’autosufficienza delle nazioni che alla loro interdipendenza. 235 anni dopo, l’inizio del nuovo millennio riscopre il peso dell’interdipendenza dei popoli, non più solo geo-strategica come le Guerre Mondiali avevano già mostrato, ma anche esistenziale e quotidiana. La vita, la libertà, la felicità di ognuno e di ogni singola famiglia dipende da quelle del resto dell’umanità, nessuno escluso tra i 6,8 miliardi di persone che sono al mondo oggi. Siamo immersi non solo in una globalizzazione dei mercati - che ormai tutti conoscono e i più accettano - ma anche in una globalizzazione dei diritti e dei doveri, delle culture e delle società, delle risorse fondamentali come acqua, cibo, energia, lavoro, cambio climatico, che molti non capiscono e pertanto rifiutano.

   Per contribuire a superare le paure generate dalla globalizzazione, il 12 Settembre a New York si celebrerà l’ottava Giornata mondiale dell’interdipendenza organizzata dal movimento globale fondato da Benjamin Barber. Il nuovo filo di Arianna proposto è un intreccio stretto di quattro fili: 1: Una nuova forte coerenza tra le dimensioni economica, sociale e ambientale di ogni cammino di sviluppo dei popoli. 2: Una gestione armonica e consensuale dei beni pubblici globali, compresi quelli che sono necessari per la vita, le libertà e la felicità di tutti. 3: Una vera democrazia partecipativa a tutti i livelli. 4: Una gestione internazionale dei rischi globali, indipendente dagli interessi delle singole nazioni.

Sandro Calvani
direttore del Centro Asean sugli obiettivi di sviluppo del Millennio dell'Onu

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Articoli correlati

Crescita, idolo del nostro tempo

«La crescita per la crescita è l’ideologia delle cellule del cancro». Edward Abbey (1927-1989)     La decrescita non piace a molti economisti, perché mette in discussione...

Il pianeta ha la febbre

   È essenziale trasformare l'attuale modello globale di sviluppo con una maggiore e condivisa accettazione di responsabilità verso il creato: lo richiedono non solo i fattori...

(a cura di Paolo Perazzolo)

Diritti di nome, ma non di fatto

Un’altra cosa che mi ha lasciato mio padre è il nome che mi ha dato alla mia nascita: Rolihlahla. Nella lingua Xhosa del mio villaggio Rolihlahla letteralmente significa “tirare il ramo di un...

(a cura di Paolo Perazzolo)

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare

Ultimi dossier pubblicati

%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati