03/05/2013
Valeria Plutino, 28 anni, ingegnere elettronico, a Sydney, in Australia.
Per Valeria Plutino,
l’Australia è sempre stata
la meta dei sogni. La spinta
per fare il grande salto è
arrivata con l’inizio della
crisi europea. «In Italia
lavoravo per una società
informatica, ma è fallita
lasciando a casa circa cento
persone». Senza impiego è
rimasta anche lei, 28 anni,
di Reggio Calabria, ingegnere
elettronico con la voglia
di rimettersi in gioco in un
Paese in cui «tutto sembra
ancora possibile». Valeria ha
pianificato con cura lo sbarco
nella terra dei canguri. «Ho
perfezionato il mio inglese,
senza il quale lavorare qui è
difficile. Ho messo da parte
4 mila euro e, soprattutto,
prima di partire ho verificato
se il profilo professionale
poteva essere appetibile sul
mercato australiano: se non
lavori i soldi finiscono subito
e alla fine sei costretto
a tornare a casa».
Atterrata
a Sydney a fine settembre,
per un paio di mesi ha
frequentato un corso
di inglese tecnico mentre
era ospite di parenti. Poi
ha cercato un’occupazione.
«Sono privilegiata: in due
settimane ho trovato posto
in un’azienda informatica»,
racconta. «Ora lavoro
in un team internazionale.
Guadagno 4 mila dollari al
mese, più del doppio della
mia paga italiana». Valeria
vive a Manly, un quartiere
residenziale della capitale
australiana affacciato
sull’Oceano Pacifico. Per
sopportare i costi di Sydney
condivide l’appartamento
con altre due ragazze. E
appena ha tempo corre in
spiaggia a fare surf.
Tornare
a casa? «Spero che il mio
sogno non s’interrompa
proprio adesso», dice. Il
problema principale è quello
del visto. Lei ha un working
holiday visa, rilasciato
a chi ha meno di 31 anni,
che permette di lavorare
legalmente per 12 mesi. «Mi
restano cinque mesi prima
della scadenza. L’azienda
dovrebbe sponsorizzarmi.
Se dovessero cambiare
idea mi toccherà andare
a lavorare per tre mesi
in fattoria, l’unico modo
per rinnovare di un altro
anno il visto. Certo, pensare
di finire a zappare la terra
non è il massimo, ma se
sarà necessario lo farò».
Stefano Vergine
a cura di Laura Ferriccioli e Pino Pignatta