06/08/2010
Un biologo restituisce all'oceano alcune piccole tartarughe dopo avere verificato i disastrosi effetti della marea nera sul loro organismo.
I primi a parlare però sono stati alcuni tecnici alquanto filopetroliferi. Il prof. Ronald Atlas ad esempio , microbiologo dell'università di Louisville, Kentucky (Stato dotato di pozzi petroliferi) lamenta che il rapporto di Washington avrebbe dimenticato l'Alcanivorax, che non è un pupazzo della Disney, ma un batterio vorace, vorace di petrolio, presente in natura e capace di moltiplicarsi velocemente se aumentano gli idrocarburi presenti.
"Grazie a lui, hanno fatto eco dal Politecnico del Texas , il prestigioso “ Texas A&M”, i danni causati dalla BP saranno contenutissimi". A parlare è il prof. Roger Sassen. “I batteri fanno cose incredibili e si mangeranno tutto quello che sta ancora galleggiando in superficie.” E le palle? Silenzio. E le zone umide dove prosperavano quei gamberetti adottati dalla cucina creola? Lì ci vorrà più tempo.
E i mari profondi? Altro problema. Alcanivorax è anche vorace di ossigeno: sottrarre ossigeno dai fondali porterà qualche problema a tutti gli incredibili animali, per esempio ai calamari giganti, che vi prosperano contro tutte le aspettative.
Dossier a cura di Ida Molinari