Dossierone calcio: su il sipario!

Le scommesse non ancora alle spalle, la crisi che morde tutti ma non i magnati stranieri. Il campionato riparte e recita a soggetto la scena di sempre. E noi ci caschiamo.

La commedia del calcio: "Venghino signori..."

25/08/2012
Tifosi pronti (foto Ansa)
Tifosi pronti (foto Ansa)

Se fossimo certi della capacità di sacrificio degli italiani tutti così come lo siamo di quella degli italioti del calcio, penseremmo che Mario Monti avrà vita facile. Perché comincia il campionato che non è del post Scommettopoli per la semplice ragione che la brutta bestia è sempre viva e si dibatte e combatte contro la fisiologicamente debole giustizia, con sentenze appellate, sentenze sospese, sentenze patteggiate, ma che intanto alimenta la certezza che la gente vuole credere alla pulizia della casa o quantomeno alla bellezza dei tappeti sotto i quali si scopa la polvere.

Perché tutto va avanti come se niente fosse accaduto, i reprobi anche confessi quasi quasi diventano nobili espiatori per conto di tutti, e basta una partita ufficiale, di quelle acri, per ripristinare il culto delle vecchie commedie, questa volta pure con le ombre cinesi di un Napoli che, disertando a Pechino la premiazione della Supercoppa, ha tolto qualcosa a tutti fuorché alla Juventus, che ultimamente non è docente ideale di rispetto di regole e usanze e magari sicuramente avrebbe temuto di più una presenza in qualche vago modo imbarazzante.

In questo torneo poi sembra quasi che le grosse squadre, limitandosi a un rafforzamento non eclatante (la Juventus campione attenta a rafforzarsi ancora senza sbilanciarsi sul mercato), svecchiando ma risparmiando (l’Inter massima delusa del 2011-2012 e fuori dalla Champions League), praticando l’austerity (il Milan di un Berlusconi impoverito da fatti vari, materiali e morali), facciano di tutto per invogliare a quel minimo di moralità che sembra insito nella pratica anche di striscio della povertà, anzi in questo caso della ricchezza non sfrontata. Recita da tempo di crisi? Forse, perché fuori Italia c’è crisi nell’economia tutta ma nel calcio si spende eccome, c’è crisi ma nel calcio si punta ai giovani valorizzando addirittura talenti italiani che noi trascuriamo, c’è crisi ma si pensa di saper ancora offrire pane calcistico nutriente e non reso raffermo dalla corruzione.

Prendiamo questo ennesimo nostro contorsionismo come una sfida, una prova, un’ordalia: quanto e sino a quando il calciofilo nostrano sa sopportare continuando a crederci? Godiamoci la perla burocratica della squalifica di Conte ex patteggiatore suo malgrado, allenatore della Juventus che lui continua ad allenare però con il vantaggio di vedersi adesso le partite dalla tribuna, quando si sa che dalla panchina non si capisce quasi niente, tutto è schiacciato e confuso, manco urlando ci si fa sentire, insomma ci si sta solo per la scena.

Proviamo a tifare per la Roma del vecchio maestro Zeman, antijuventino abbastanza misteriosamente voluto dai padroni americani. Ringraziamo Prandelli che per l’azzurro – siamo in tempo di qualificazione premondiale – prende sì giovani italiani all’estero, ma forse costringe i club ad accorgersi dei talenti che hanno sotto cartellino. Aspettiamo la nidiata di stranieri low cost dell’Udinese per la cui saggezza e lungimiranza e competenza ormai è un dovere tifare. Prepariamoci ai botti intermittenti di Napoli e Lazio più che di Fiorentina e Palermo, salutiamo il ritorno del Torino in A.

Basta e avanza per la solita commedia, per il solito psicodramma di cui noi non siamo soltanto spettatori. E a chi insiste per sapere se davvero si può credere, si deve credere (alla pulizia, ovvio: sennò a cosa, al 4-2-4?), rispondiamo che si deve, che a quanto pare anche si può, ma che questo significa eccesso d’amore e non giusta dose di onestà. E che ci sono molti altri modi, decisamente più dannosi, assai meno teneri, di essere amorevolmente stupidi. Gian Paolo Ormezzano

CALENDARI E SPEZZATINI

Il campionato di Serie A 2012-2013 inizia questo week-end e si concluderà il 19 maggio 2013. Tre i turni infrasettimanali di mercoledì: il 26 settembre, il 31 ottobre e l’8 maggio. Quattro le soste previste: una per le festività natalizie – dal 30 dicembre al 6 gennaio – e tre (il 9 settembre, il 14 ottobre e il 24 marzo) per le partite della Nazionale impegnata nella qualificazione ai Mondiali del 2014 in Brasile. La Nazionale di Prandelli è inserita nel Girone B, con Danimarca, Repubblica Ceca, Bulgaria, Armenia e Malta. Bulgaria-Italia e Italia-Malta le prime partite degli azzurri, in programma il 7 e l’11 settembre prossimi.

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