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Le scommesse non ancora alle spalle, la crisi che morde tutti ma non i magnati stranieri. Il campionato riparte e recita a soggetto la scena di sempre. E noi ci caschiamo.

Devis Mangia: "I giovani stanno bene solo in campo"

25/08/2012

Nel segno dei giovani. Prandelli ha tracciato la strada, ora tocca seguirne l’esempio. L’Under 21, il primo baluardo. Setaccia i talenti, ne fa una squadra, li lancia verso la nazionale maggiore. Ciro Ferrara ha salutato, rispondendo alla chiamata della Sampdoria. E’ arrivato Devis Mangia, giovane anche lui, il tecnico che dovrà completare il lavoro del predecessore. Il materiale c’è, i problemi non mancano. Tanti giovani interessanti, alcuni finiti all’estero. Poco male, la strada è tracciata.

Devis Mangia (foto Ansa)
Devis Mangia (foto Ansa)

- Esordio col botto, gran vittoria con l’Olanda: impressioni?

"Positive, molto positive. C’erano tanti assenti, ne ho approfittato per allargare il gruppo. La disponibilità dei club ci ha permesso di stare insieme un po’ di giorni, il che ci ha aiutati non poco. Poi, i ragazzi hanno fatto il resto. Insigne, uno degli esempi più importanti: è tornato al Napoli, deve convincere ad alti livelli".

- Secondo lei, è pronto?

"Ha le qualità, l’atteggiamento giusto, il talento di un ottimo attaccante. Può giocare ad alti livelli".

- Spesso l’età ha rappresentato un freno: sbagliato?

"La carta d’identità non deve contare quando si scelgono i giocatori. I club che hanno giovani di valore devono avere interesse a farli giocare. Non può esserci differenza tra un giovane e un esperto: devono contare le qualità, solo quelle".

- L’Italia può essere un esempio?

"Mi sembra lo sia già: Prandelli ha dimostrato come per giocare in Nazionale non conti l’età. Ha messo in campo i giovani, ha ottenuto risultati".

- Club in crisi finanziaria, pochi investimenti sul mercato: e se fosse arrivato il momento in cui si comincia a puntare sui vivai?

"Ci sono buoni segnali, anche importanti. Mi sembra sia stata imboccata la strada giusta, da questo punto di vista".

- Idee per dare ulteriore impulso?

"Ho una mia idea: il salto di qualità nella cura dei vivai può essere legato alle seconde squadre, come del resto succede da una vita in Spagna, dove questo aspetto è tenuto in gran considerazione. Potrebbero giocare in B o in Prima Divisione di Lega Pro contribuendo anche a dare visibilità a quei campionati".

- Un modo per dare ai giovani più chance di giocare?

"Più si gioca e più si cresce: per i ragazzi è fondamentale. Preferisco giocatori che vanno in campo con regolarità piuttosto che ragazzi relegati in panchina da grandi squadre. Deve essere un obiettivo anche dei ragazzi? Assolutamente sì. Meglio per loro giocare con continuità piuttosto che stare a guardare. Anche a costo di andare all’estero? Se la scelta è tra campo e panchina, va sempre preferito il campo".

Ivo Romano

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