«Non abbandono la Chiesa», l’ultimo Angelus

Parlando a una Piazza San Pietro gremita da circa 100.000 persone, Benedetto XVI ha salutato i fedeli. Mercoledì l'ultima udienza generale. Dalle 20 di giovedì 28 sarà sede vacante.

Papa: "grazie per il vostro affetto"

24/02/2013
Il Papa all'Angerlus. Foto Reuters.
Il Papa all'Angerlus. Foto Reuters.

“Il Signore mi chiama a salire sul monte, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione”. Benedetto XVI, nell’ultimo Angelus del suo pontificato ringrazia “per le vostre preghiere e per l’affetto che mi avete dimostrato in questi giorni”, è riconoscente “per la solidarietà e per le preghiere con le quali mi state accompagnando in questi giorni”, “per la condivisione, in questo momento particolare per la mia persona e per la Chiesa”.

Il Papa all'Angelus. Foto Reuters.
Il Papa all'Angelus. Foto Reuters.

In piazza, sfidando la minaccia di pioggia, sventolano cartelli e striscioni. “Fedeli al Papa”, “Con il Papa… sempre”, “Abbracciasti l’Aquila terremotata. Ti siamo sempre riconoscenti”. In tanti sono già in San Pietro dalle prime ore della giornata. Per le 12 almeno centomila riempiono lo spiazzo sotto la finestra del Papa e l’inizio di via della Conciliazione. A loro il Papa ricorda il Vangelo della Trasfigurazione e sottolinea che “la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni”.
Le parole del Vangelo di Luca, dice Benedetto, “le sento particolarmente rivolte a me, in questo momento della mia vita”. Ma, come già aveva rassicurato nell’incontro con il clero di Roma, papa Ratzinger non sarà lontano dalla sua Chiesa. Salire sul monte “non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino a ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.

Annachiara Valle

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Postato da LucianoT il 24/02/2013 14:08

Soltanto qualche riga per segnalare il disagio ed il fastidio provati durante la diretta dell'Angelus da parte di RAI1. Terminato il messaggio e subito dopo la benedizione, il Papa ha proseguito per qualche minuto, indirizzando il proprio saluto ed il messaggio alle persone di lingue diverse dall'italiano, ma i telespettatori della RAI non hanno potuto seguire le sue parole (seppur in altro idioma), poiché la "diretta" è proseguita con i discorsi del conduttore Rosario Carello, del presidente dell'ACI e del direttore di Avvenire che, evidentemente, hanno ritenuto i propri discorsi più interessanti delle ultime parole di Benedetto XVI dalla finestra dell'appartamento pontificio.... E' un pò il vizio che ha la RAI anche quando viene trasmessa la S.Messa alla domenica e nei giorni di festa: i commentatori non stanno mai zitti ed anche dopo la S.Comunione, anziché favorire il silenzio che solitamente si osserva in tutte le Chiese dopo essersi cibati del Pane Eucaristico, continuano a parlare, parlare, parlare, senza pensare che chi segue la S.Messa televisiva, il più delle volte sono persone che non possono recarsi fisicamente in Chiesa e che avrebbero piacere di un pò di sano (e santo) silenzio. Strano che la RAI non abbia pensato di introdurre pause publicitarie brevissime anche durante la trasmissione della S.Messa, un pò come già si fa durante un evento sportivo...

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