12/11/2011
Si racconta che l’America non ebbe mai così tanta sete come negli anni del proibizionismo alcolico. Anche da noi, spesso e volentieri, i ragazzi sono refrattari ai divieti e il bicchiere facile è uno dei modi per dire no alle imposizioni, per assaporare l’ebbrezza del proibito. In ciò spesso assecondati da baristi e gestori di locali pubblici di pochi scrupoli.
Né fanno presa i moniti sui rischi per la salute di sbronze, binge drinking, “drunkoressia” (digiunare per uno o due giorni per paura di ingrassare rimpinzandosi d’alcol): alle malattie ci si penserà quando sarà il momento.
«Nessun alimento, né bevanda, «afferma la dietologa Pia Bonanni, «è di per sé nocivo. La pericolosità dipende dal quanto e dal come. Bisogna dunque insegnare a giovani e adolescenti che bere in maniera appropriata può essere piacevole e giovare pure al benessere personale».
Ecco qualche dritta.
* Mangiare prima di bere, perché il cibo rallenta l’assorbimento dell’alcol.
* Non tracannare, ma degustare a piccoli sorsi. Il palato ne ricava maggiore soddisfazione, informando di ciò il cervello, e l’alcol entra in circolazione più lentamente.
* Occhio alla qualità: su un bicchiere di vino doc o un boccale di buona birra, purché sia uno, anche i medici sono disposti a chiudere un occhio. Massima cautela verso aperitivi e liquori a basso prezzo: quasi mai soddisfano e, complice la convenienza, si è pertanto indotti a mandarne giù parecchie dosi.
* I cocktail che mescolano l’alcol con bibite gassate arrivano al sangue più in fretta, perché le bollicine irritano le pareti dello stomaco accelerando l’assorbimento del miscuglio.
* I drink a base di alcol e bevande zuccherate o caffeinate (come sono diversi “energy drink”) creano un illusorio effetto gradevolezza, incentivando a fare il bis.
* Evitare le cosiddette bibite antisbronza, a base di sostanze vegetali quali carciofo, melissa, limone, cardo, che avrebbero la capacità di abbassare il tasso alcolico nel sangue. Di per sé sono innocue, ma possono risultare molto pericolose, perché spingono a bere troppo nell’illusione di mantenere mente e riflessi pronti, così da mettersi tranquillamente alla guida.
Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti