Giovani: non solo rassegnati e passivi

I sociologi descrivono i giovani di oggi come "rassegnati", ma non tutti si bloccano sul pessimismo. Altri osano e regalano scossoni alla società.

C’è anche l’eccellenza

19/03/2012

Da alcuni anni, dunque, il barometro giovani ha virato al pessimismo, perché – come ha sottolineato il Presidente Giorgio Napolitano – «sappiamo che troppi giovani sono dominati dall’incertezza del futuro, dalla difficoltà di trovare un lavoro qualificato e remunerativo». Tuttavia occorre non fare di ogni erba un fascio e prendere coscienza che la crisi non colpisce tutti i giovani allo stesso modo, in quanto una parte non irrilevante di essi non è succube della situazione e cerca di reagire con forza e responsabilità.

Accanto ai giovani “rassegnati” o disorientati, ve ne sono altri. Quelli delle eccellenze, che vincono le Olimpiadi di matematica o si trovano a loro agio fra universi linguistici diversi; quelli dell’impegno sociale, che rinfrescano e portano nuova linfa al lavoro delle istituzioni e del privato sociale a livello locale; o ancora, le migliaia di giovani che ogni anno emigrano dal loro contesto in cerca di nuovi stimoli e prospettive, approdando dal Sud in altre, più sviluppate Regioni italiane, o che lasciano per qualche tempo l’Italia in vista di esperienze di studio e di lavoro all’estero. Proprio la “generazione erasmus” è quella che oggi viene vista con particolare favore, per la capacità che essa ha di rinnovare sia la propria vita sia quella dell’università. Ma a fianco di essa, vi sono i non pochi giovani spinti dalla chiusura del nostro sistema a cercare fortune occupazionali altrove, magari per affermarsi in quelle strutture di ricerca straniere che meglio delle nostre sembrano aperte ai criteri del merito e dell’iniziativa personale.

Oltre a questi casi di mobilità, vi sono in Italia molti altri giovani che anche in condizioni difficili non smettono di impegnarsi per costruire il proprio futuro. Sono giovani imprenditori, studenti brillanti, ragazzi e ragazze coinvolti nei diversi volti della società civile; soggetti alla continua ricerca di opportunità formative e di lavoro sia vicine sia lontane, esigenti con sé stessi e con gli altri, che scandagliano ciò che offre l’ambiente per cogliere le sfide più interessanti. Esempi di una generazione che dimostra di voler stare sulla scena da protagonista e non da spettatore nei diversi ambienti della società, facendo scelte di vita fondate su valori etici, morali o religiosi spesso non rispecchiate in una pubblicistica che guarda incredula a chi di questi tempi scommette su una propria famiglia con figli, si dichiara religiosamente impegnato, sceglie una vita rispettosa dell’ambiente, dei diritti, della legalità. Anche questo insieme di giovani è parte integrante delle nuove generazioni, che al loro interno dunque esprimono percorsi molto diversi nella difficile transizione verso i ruoli adulti.

Franco Garelli
Roberta Ricucci

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