13/07/2012
La scuola può
svolgere un ruolo
di fondamentale
importanza
nel favorire la tutela
della salute mentale.
L’incremento
degli insegnanti
di sostengo
e i progetti educativi
ideati negli ultimi
anni lo dimostrano.
Ma il processo
di integrazione
dei disabili necessita
di un ulteriore
sprint, proprio
nell’attuale processo
di rinnovamento
istituzionale.
Per l’universo infantile e adolescenziale la scuola
è la più estesa organizzazione sociale non
specializzata alle prese con tutti i soggetti che
presentano disagio, sofferenza mentale, handicap
psicofisico, disabilità, disturbo psichiatrico, malattia
mentale, e via elencando. L’Organizzazione mondiale
della sanità da anni insiste sulla fondamentale
importanza della scuola per la tutela della salute
mentale, dando ormai per scontato che ogni Paese
debba avere una politica di promozione della salute
mentale nella scuola e ogni scuola debba avere attività
di promozione nei suoi piani educativi.
Il nostro Paese ha una legislazione tra le più avanzate
per l’inclusione dei disabili nelle scuole di ogni
ordine e grado; per fare il punto della situazione oggi,
si può partire dalla L. 517/77, che ha soppresso
le classi differenziali e le scuole speciali, nel clima
della legge Basaglia, avviando un processo di cambiamento
culturale, pedagogico e di politica sanitaria.
Emanuela Bittanti