Una Giornata che va oltre il dolore

Oggi è la "Giornata del malato" e ricordiamo i tanti bambini in ospedale e le famiglie. Per loro progetti di accoglienza e la possibilità di vivere il presente frequentando la scuola.

La terapia dell'accoglienza

11/02/2013

«Pensate a vostro figlio, al resto pensiamo noi». Il motto dell’Ospedale Bambino Gesù, con sede principale a Roma e un network di ospedali pediatrici in Italia che ne fanno il polo di riferimento più importante del nostro Paese, significa attenzione costante a tutto ciò che può rendere meno traumatico il ricovero e la cura di un minore. Per questo, da tempo, l'Ospedale ha sviluppato una rete di iniziative per supportare le famiglie dei bambini ricoverati. La cosiddetta "terapia dell'accoglienza", che viene presentata in modo organico l'11 febbraio, in occasione della Giornata del malato, è più di una semplice serie di servizi. Si tratta di prendersi in carico non solo la malattia, ma tutto ciò che circonda il minore. Rendendo a lui meno difficile l'ospedalizzazione e le cure e offrendo ai genitori appoggio logistico e morale perché il momento della malattia possa servire a consolidare i legami familiari. Il primo aiuto è per l'emergenza alloggiativa. Chi arriva da fuori Roma può contare su una ventina di strutture, su un centinaio di stanze in alberghi a titolo gratuito e su altre in regime convenzionato. Nel 2012, con questo sistema, è stato possibile accogliere gratuitamente oltre 4.500 famiglie (circa 13.500 persone) per un totale di oltre 100.000 notti all’anno. Altre 65 famiglie del Sud Italia sono state accolte con la cosiddetta modalità "Red Carpet", vale a dire con organizzazione del ricovero e rientro a casa per le famiglie inviate.  A questo servizio si affianca quello degli Angeli custodi, con servizio di mediazione culturale in 90 lingue, per guidare i pazienti che arrivano da più lontano. Per i non italiani si aggiunge anche uno sportello per aiutare nelle pratiche per i ricoveri e per la consulenza amministrativa. Tra le numerosissime iniziative anche quella delle ludoteche con attività di art therapy, pet therapy, coach therapy, kids kicking cancer.

Le novità della terapia dell'accoglienza riguardano poi la creazione della Casa della cicogna, per le mamme che allattano mentre hanno i piccoli nelle terapie intensive, la sala Il cielo in una stanza, dove le mamme possono dedicarsi a varie attività con i loro bambini mentre pannelli con le stelle danno serenità all'ambiente, e la stanza delle emergenze per ogni tipo di esigenza. 

Per ricreare il più possibile uno spazio di normalità, l'ospedale ha pensato anche a una sala con un parrucchiere, una piccola palestra per le mamme, la lavanderia. In sostanza, la terapia dell'accoglienza interviene in tutti gli aspetti non clinici. Perché per curare c'è bisogno, oltre che di medicine e operazioni, anche di tanta attenzione e amore.

Maria Gallelli e Annachiara Valle
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