10/12/2012
Tra le Istituzioni sicuramente promosse nella ricerca promossa dall’Istituto
Toniolo ci sono dunque scuola, forze dell’ordine e Chiesa cattolica per i ragazzi
credenti.
Secondo il campione analizzato, la netta maggioranza (oltre il 55%) dà a scuola
e università un voto positivo. Ancor più alto il gradimento tra quelli che hanno
un titolo di studio alto. Rispetto alla ripartizione geografica, la fiducia tende ad
essere maggiore dove scuola e Università offrono migliori strutture e maggiori
livelli di preparazione: il voto positivo supera infatti il 60% al Nord.
Il 55% dei giovani promuove le Forze dell'Ordine, dato che sale al 58% nel Nord-
Ovest di Italia e arriva al 57 % dei consensi fra chi ha un titolo di studio alto,
mentre uomo e donna hanno dato un giudizio sostanzialmente equivalente.
Piuttosto bassa, invece, la stima che indirizzano ai sindacati, i quali si attestano
al 27% dei consensi. Ad essere solennemente bocciata, infine, è la politica.
Il
giudizio negativo va alla classe dirigente in generale, considerata più attenta a
difendere interessi di parte ma poco capace di far crescere il paese, di ridurre le
disuguaglianze di partenza, lasciando peraltro alle nuove generazioni un debito
pubblico tra i più elevati al mondo.
Al livello più basso della scala di fiducia ci sono i partiti. La percentuale di voti
positivi è poco superiore al 6% (circa uno su quindici). Male anche per Camera e
Senato, con voti positivi appena sopra il 10%. Il Governo ottiene la promozione
solo da 17 giovani su 100 (ma qui la fiducia cresce con il livello di istruzione: un
voto positivo su cinque tra i laureati).
In un quadro complessivamente negativo, recuperano le istituzioni
territorialmente più vicine: il numero dei voti favorevoli sale al 24% nel caso
delle Regioni e al 29% in quello dei Comuni, con esiti di gradimento ancora
maggiori nelle aree del Paese nella quali la gestione dei servizi verso i cittadini
tende ad essere più efficiente (si va dal 21% del Sud fino al 40% del Nord Est).
“Resistono” la Presidenza della Repubblica (35% di consensi) e l'Unione Europea
(41%). Anzi, nella classifica generale l'istituzione comunitaria risulta la "meno
bocciata": un dato che contrasta con il clima di diffuso scetticismo di cui è
circondata. Anche in questi casi il legame con il titolo di studio è molto forte: tra
chi è laureato la fiducia nella Presidenza della Repubblica arriva a toccare valori
sufficienti in quasi la metà dei casi (48%), idem per l'Unione Europea (47%).
Da notare, infine, che verso la politica la sfiducia è maggiore tra le categorie che
meno trovano spazio e opportunità. Ad esempio la fiducia è più bassa per le
donne (verso i Partiti, ma anche verso il Governo nazionale, Regione e Comune)
e tra i Neet (ovvero tra i giovani che non studiano e non hanno un lavoro). Tra
questi ultimi la percentuale di chi dà un voto positivo ai partiti scende al 5% e al
Governo sotto il 15%.
Benedetta Verrini