I consigli per prevenire gli incidenti
31/07/2012
(Corbis)
Le raccomandazioni dell'Istituto Superiore della Sanità
- Non entrare
in acqua a stomaco pieno o durante la digestione (attendere almeno 3 ore da un
pasto).
- Non entrare
in acqua quando non ci si sente bene o si accusano malesseri.
- Quando si
sono consumate bevande alcoliche evitare di entrare in acqua, andare in barca o
fare altri sport acquatici; si ricordi che l’alcol può rendere meno vigili in
circostanze in cui si richiede capacità di controllo, anche nel prestare
attenzione ai bambini.
- Non entrare
in acqua bruscamente dopo una lunga esposizione al sole o se si è accaldati,
perché la notevole differenza di temperatura tra il corpo e l’acqua può
determinare delle alterazioni, anche gravi, della funzione cardiorespiratoria,
con perdita della conoscenza e arresto cardiaco.
- Addestrarsi
a praticare la rianimazione cardiopolmonare (CPR), perché nel tempo in attesa
dell’arrivo del personale sanitario, le capacità di primo soccorso possono fare
la differenza per salvare la vita.
- Evitare, se
possibile, di fare il bagno da soli e soprattutto allontanarsi dalla riva
perché anche un banale crampo potrebbe mettere in serie difficoltà;
possibilmente scegliere per nuotare luoghi sorvegliati da bagnini.
- Evitare di
tuffarsi se non si conosce la profondità dell’acqua; si rischia di urtare
contro il fondo o contro gli scogli con conseguente morte per trauma cranico o
postumi invalidanti per lesioni alla testa e al collo.
- Non effettuare e
scoraggiare i tuffi da riva sulla prima onda: sono responsabili di un gran
numero di traumi alla colonna vertebrale e cranici.
- Non
improvvisarsi subacquei, in quanto l’immersione richiede una forma fisica
adeguata, raggiunta dopo una preparazione specifica.
- Preferire le
spiagge nelle quali è garantito un servizio di salvataggio e vengono fornite
informazioni adeguate a coloro che le frequentano (possibilmente con specifica
cartellonistica), comprese quelle riguardanti correnti che spingono al largo,
irregolarità dei fondali, se sono presenti buche, ecc.
- Evitare di
fare il bagno quando il mare è agitato, soprattutto nelle spiagge dove si
possono formare pericolose correnti che allontanano dalla riva.
- Fare
attenzione alle bandiere colorate di avviso di pericolo in spiaggia.
- Fare
attenzione alle onde pericolose e ai segni di corrente di riflusso (es. acqua
che cambia colore e stranamente mossa, schiumosa, o piena di detriti). Se si
finisce in una corrente che porta al largo, non cercare di contrastarla subito
nel tentativo di guadagnare immediatamente la riva. È meglio cercare piuttosto
di uscire dal flusso della corrente, nuotando parallelamente alla spiaggia. Una
volta fuori dalla corrente, nuotare verso la riva.
- Informarsi
sulle condizioni del vento e del mare e le relative previsioni prima di andare
in acqua. Vento forte e temporali con fulmini possono costituire un serio
pericolo.
- Indossare il
giubbotto di salvataggio omologato quando si naviga, a prescindere dalla
distanza di viaggio, dal tipo di imbarcazione o dall’abilità a nuotare di
coloro che vanno in barca.
- Usare molta
prudenza in acque dolci (fiumi e laghi) sia per le correnti presenti, sia per
la temperatura dell’acqua, spesso assai fredda.
- Prestare la
massima attenzione ai bambini, raccomandazione che vale in generale ma
soprattutto nelle piscine, ambienti che apparentemente sembrano più sicuri e
inducono a minore prudenza.
Raccomandazioni
per la promozione di strategie di prevenzione a livello locale
Educazione
nelle scuole: le scuole dovrebbero fornire ai bambini e ai ragazzi la
formazione necessaria per prevenire situazioni di rischio inaccettabili.
I comuni
delle località nelle quali si svolgono attività di balneazione, soprattutto
nelle aree di maggiore criticità dovrebbero assicurare:
- la presenza
di un adeguato servizio di salvataggio (le spiagge libere sono spesso
sprovviste di personale di salvataggio, che dovrebbe invece essere garantito
almeno nelle giornate di grande afflusso);
- la
disponibilità in tempi rapidi di unità di rianimazione cardio-polmonare;
- le
informazioni dettagliate ai fruitori delle spiagge circa:
o Pericoli che
possono essere presenti associati alle attività di balneazione; o Presenza e
postazioni del personale di salvataggio;
o Presenza di
unità di pronto soccorso sanitario e modalità di rapido contatto; o Informazioni
su come contattare la locale Capitaneria di porto per interventi di emergenza.
Raccomandazioni
per un corretto utilizzo delle piscine private
In
considerazione del numero di bambini che sono annegati in piscine private, si
raccomanda quanto segue, se si possiede una piscina interrata:
- La piscina
dovrebbe essere circondata da un recinto adeguatamente alto (almeno 120 cm).
- L’accesso
alla piscina dovrebbe essere consentito tramite cancelli con chiusura con
dispositivo di richiamo e meccanismo di apertura fuori dalla portata dei
bambini. Considerare l’eventualità di dotare la piscina interrata di ulteriori
protezioni aggiuntive come sistemi di allarme perimetrale per prevenire
l’accesso ai bambini piccoli.
- Tenere
sempre a mente che, braccioli o ciambelle gonfiabili sono giocattoli e non sono
realizzati per salvare le persone in acqua. Per questo scopo esistono appositi
giubbini di salvataggio.
Alessandra Turchetti
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