05/02/2013
Ma l’accesso a internet dagli smartphone e dai tablet può davvero comportare più rischi per i nostri ragazzi? Per dare una risposta a questo interrogativo è appena partita una ricerca europea, Net Children Go Mobile, finanziata dal Safer Internet Programme, in cui è coinvolta anche l’Italia attraverso il gruppo di studiosi del Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica di Milano.
I dati a disposizione, provenienti dalla ricerca Eu Kids Online, rivelano che almeno un terzo dei ragazzi europei tra i 9 e i 16 anni accede a internet dal telefono cellulare e da altri supporti portatili.
Si tratta di un trend molto rapido che va guardato in due direzioni: da un lato offre alle nuove generazioni importanti opportunità di inclusione digitale, alfabetizzazione, apprendimento e partecipazione.
Dall’altro, però, le espone a nuovi rischi: un uso eccessivo e compulsivo che può estraniarli dalla realtà, rischi commerciali, violazione della privacy e geolocalizzazione, per non parlare di cyber bullismo e adescamenti online. «L’accesso a internet da dispositivi mobili potrebbe portare a un’intensificazione di alcuni rischi che i ragazzi possono incontrare online, come l’esposizione a contenuti sessuali, rischi di comportamento come il cyber bullismo e il cosiddetto sexting (l’invio di immagini a contenuto sessuale attraverso mms – n.d.r.). Abbiamo bisogno di valutare empiricamente quanto questi rischi stiano effettivamente aumentando, e come i ragazzi li percepiscono e li affrontano», ha detto Giovanna Mascheroni, ricercatrice dell’Università Cattolica e coordinatrice del progetto (www.netchildrengomobile.eu).
Benedetta Verrini