Addio a Armstrong, primo sulla Luna

E' morto Neil Armstrong, primo uomo a scendere sulla Luna. Aveva 82 anni. Ex boy scout, pilota della Marina, veterano della guerra di Corea. Ritratto dell'uomo e dell'astronauta (VIDEO)

Una vita riservata, lontano dai riflettori e dalle lusinghe della politica

26/08/2012
Neil Armstrong, comandante dell'Apollo 11 (Reuters).
Neil Armstrong, comandante dell'Apollo 11 (Reuters).

Diciamolo subito: Neil Armstrong è stato il primo uomo a posare il piede sulla Luna non perché più capace o più esperto degli altri astronauti del programma Apollo, ma per una serie di eventi. Solo la rotazione fra gli equipaggi e il successo delle precedenti missioni hanno fatto sì che fosse questo 38enne dell'Ohio a comandare l'Apollo 11, a pilotare il modulo lunare Eagle, cioè Aquila, nella sua discesa sulla superficie del Mare della Tranquillità e ancora a calpestarne per primo di suolo, seguito dopo pochi minuti dal compagno Buzz Aldrin. Ma se è stato il caso a scegliere, ebbene, non poteva fare una scelta migliore. Nessuno, probabilmente, era più indicato di lui, così taciturno, così riservato, così estraneo al palcoscenico mediatico a diventare il primo uomo a calcare un altro corpo celeste. A scoprirsi improvvisamente il personaggio più celebre del mondo.

Una foto di Neil Armstrong del 21 febbraio 2012, scattata all'Università dell'Ohio durante un tributo all'astronauta John Glenn (Ansa).
Una foto di Neil Armstrong del 21 febbraio 2012, scattata all'Università dell'Ohio durante un tributo all'astronauta John Glenn (Ansa).

Ex boy scout, pilota della Marina, veterano della guerra di Corea, pilota collaudatore civile dell'aerorazzo X-15, Armstrong quando fu designato comandante dell'Apollo 11 aveva appena poche ore di volo spaziale. E fra i suoi colleghi c'erano veterani dell'esperienza e del prestigio di Charles "Pete" Conrad, di Frank Borman o di Jim Lovell, il futuro comandante dell'Apollo 13. Eppure aveva già dato modo di dimostrare il suo valore a bordo della Gemini 8, gestendo alla perfezione la più grave emergenza mai affrontata da una navicella spaziale americana: quando, per un guasto al sistema di controllo dell'assetto, la capsula aveva preso a girare come una trottola impazzita e Armstrong era riuscito a stabilizzarla e a riportarla a casa.

L'astronauta Buzz Aldrin saluta la bandiera degli Stati Uniti piantata sulla Luna. Aldrin è stato il secondo uomo a scendere sulla superficie lunare dopo Neil Armstrong (Reuters).
L'astronauta Buzz Aldrin saluta la bandiera degli Stati Uniti piantata sulla Luna. Aldrin è stato il secondo uomo a scendere sulla superficie lunare dopo Neil Armstrong (Reuters).


Aveva un viso da ragazzo allora e un sorriso timido che non ha mai perso, neppure dopo il trionfo dello sbarco lunare. Nel 1971 Armstrong decise di lasciare la Nasa. Divenne professore al Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale all'Università di Cincinnati. Una vita riservata la sua, lontano dai riflettori dei media e dalle lusinghe della politica: più volte gli fu offerta una candidatura, ma lui rifiutò sempre. Della sua vita privata ricordiamo la tragedia della figlia Karen - secondogenita di tre - morta in tenera età per un tumore al cervello.

Fiumi d'inchiostro sono stati versati sulla celebre frase «E' un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per l'umanità». Molti hanno pensato che gli fosse stata preparata dalla Nasa e fra questi Oriana Fallaci. Per convincerla del contrario, l'astronauta Pete Conrad, designato comandate dell'Apollo 12, fece una scommessa con la giornalista italiana, giurando che lui avrebbe detto una frase scherzosa. Così, quando Conrad - alto poco più di un metro e 60 - dalla scaletta del LEM saltò sulla Luna se ne uscì dicendo "Sarà stato un piccolo passo per Neil, ma per me è stato un grande balzo". Conrad se ne è andato nel 1999, vittima di un incidente in moto. Adesso, con la morte di Armstrong, il numero dei "moonwalkers", gli astronauti che sono stati sulla Luna si riduce ancora. E noi, a 40 anni dall'ultima missione Apollo, ci sentiamo più soli ad aspettare di vedere nuovamente un uomo camminare lassù.

                                                                                                                   Giancarlo Riolfo

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