14/02/2012
In questa immagine del 2004, Yulia Tymoshenko con il marito Aleksandr, a Kiev (foto Ansa).
Da oltre sei mesi Yulia Tymoshenko è in carcere. E' stata arrestata ad agosto su ordine del tribunale di Kiev con l'accusa di abuso di potere. La 50enne ex primo ministro ucraino è stata protagonista insieme a Viktor Yushenko della cosiddetta rivoluzione arancione, la protesta filo occidentale dell'inverno 2004 in cui migliaia di cittadini campeggiarono nelle gelide strade di Kiev costringendo l'allora presidente Viktor Yanukovich alle dimissioni. Da quel giorno parecchie cose sono cambiate nell'ex repubblica sovietica. Dopo cinque anni di governo, Tymoshenko ha perso legittimamente le elezioni contro il suo rivale storico, e oggi il presidente della Repubblica è tornato ad essere lui, il filo russo Yanukovich.
Alcuni sostenitori di Yulia Tymoshenko manifestano nel centro della capitale ucraina (foto Ansa).
Poco dopo la sua rielezione è arrivato l'arresto di Tymoshenko. La
bionda leader del partito "Patria", tuttora la maggiore forza politica
di opposizione, è stata condannata a sette anni di carcere e tre anni di
interdizione dai pubblici uffici per abuso di potere. In sostanza
avrebbe imposto alla società statale energetica Naftogaz un accordo con
il colosso russo Gazprom per le importazioni di gas nel 2009, senza il
parere del governo da lei guidato. Secondo l'accusa, il prezzo
concordato, di 450 dollari ogni 1000 metri cubi, sarebbe stato
svantaggioso per l'Ucraina, causando allo Stato una perdita di circa 130
milioni di euro.
L'interno della colonia penale femminile di Kachanovskaya, nella regione di Kharkhiv, al confine settentrionale con la Russia (foto Ansa).
Per Tymoshenko, entrata in politica dopo una brillante carriera
affaristica nell'industria del gas al fianco del marito, la condanna non
è invece altro che un modo usato dal rivale Yanukovich per metterla
fuori dai giochi politici, a partire dalle elezioni parlamentari del
prossimo ottobre. Dopo un periodo trascorso in carcere a Kiev, con i
suoi sostenitori sempre presenti a darle sostegno,Tymoshenko è stata
trasferita nella colonia penitenziaria di Kharkhiv, al confine
settentrionale con la Russia. Tramite i suoi avvocati l'ex premier ha
denunciato più volte di essere vittima di una persecuzione da parte del
nuovo presidente Yanoukovich e le condizioni disumane della sua
detenzione.
Il presidente dell'Ucraina Viktor Yanukovich durante un discorso a Kiev (foto Reuters).
Unione europea e Stati Uniti sono già intervenuti in sua difesa
chiedendo al nuovo governo di Kiev la sua liberazione. Nel frattempo
Tymoshenko è finita sotto indagine con altre accuse. Presso il tribunale
di Kharkhiv è in corso un processo nei suoi confronti per evasione
fiscale (45mila euro), mancato pagamento dell'Iva (2,3 milioni di euro)
ed omissione del pagamento di altri tributi (64mila euro). I reati
sarebbero stati commessi durante la presidenza della Jeesu, colosso
energetico che la leader dell'opposizione guidò dal 1996 al 1998, prima
di candidarsi come primo ministro.
Un momento dell'iniziativa dei deputati Pdl al Parlamento europeo, a Strasburgo, per la liberazione di Yulia Tymoshenko (foto Ansa).
Nell'ultima udienza del processo, lo scorso 9 febbraio, Tymoshenko non
era presente in aula. Secondo gli atti del procuratore, la donna si
sarebbe rifiutata di prendere parte all'udienza per protesta, mentre lei
sostiene di non riuscire a partecipare a causa delle condizioni
fisiche. Risultato? La Corte ha anticipato al 28 marzo il termine per la
lettura dei capi di imputazione, in totale 71 plichi da 300 pagine
ciascuno. Se i documenti non verranno esaminati entro quella data,
saranno comunque considerati come letti e conosciuti dall'imputata.
Una nuova condanna, molto probabile, rischia di mettere la parola fine
alle speranze di rinascita politica da parte di Tymoshenko. A meno che
le pressioni fatte dall'estero sul presidente Yanukovich diventino
talmente forti da costringerlo a liberare la sua eterna rivale.
Stefano Vergine