Michelle Bachman nel corsodi un’intervista ad un settimanale ha detto che voleva insegnare alla figlia a sparare perché le donne devono essere in grado di difendersi.
Mitt Romney, il candidato destinato a tagliare il traguardo della nomination alla convention di fine agosto a Tampa, in Florida, dopo aver appoggiato quando era governatore del Massachussetts qualche misura per il controllo delle armi, adesso sostiene senza riserve il secondo emendamento della Costituzione che prevede e garantisce il diritto del cittadino a possedere e portare un’arma.
Il presidente Obama, nel suo angolino in attesa che i repubblicani commettano errori, si scannino a vicenda, insomma aspettando pazientemente di vincere le elezioni perché non ha rivali validi, fa il pesce in barile. L’argomento controllo delle armi può portare un politico di larghe vedute alla rovina ed è per questo che Obama tace. E’ infatti dai tempi dell’attacco alla deputata Gabrielle Giffords, avvenuto a Tucson in Arizona l’11 gennaio 2011, che il presidente evita l'argomento.
Allora, con la Gifford gravemente ferita, Obama aveva promesso più controlli sull’uso delle armi, ma non ha poi dato molto seguito alla promessa. I democratici sanno fin troppo bene che prendere di petto il controllo delle armi costa caro in termini di carriera. Affrontare poi questa discussione quando l’esito delle elezioni del prossimo novembre potrebbe essere deciso in stati come Missouri, Pennsylvania e Ohio, dove la caccia è popolarissima, non è assolutamente cosa per un presidente in carica che ha bisogno di ogni singolo voto disponibile.
E’ per questo motivo forse che Obama, anche se non può decentemente schierarsi con i fan del secondo emendamento ha però firmato, nel febbraio 2011, un decreto che permette di portare armi cariche nei principali parchi nazionali compreso Gran Canyon. Nessuno infatti in casa democratica ha dimenticato la sconfitta alle elezioni di medio termine del novembre 1994 subita da Clinton, che voleva far passare il bando per un certo tipo di armi pesanti.
“Non è un buon modo di fare politica – ha minacciato il vice presidente della National Rifle Association, Wayne La Pierre – mettersi contro il secondo emendamento. Qualcuno sta facendo fumo sull’argomento per ingannare i proprietari di armi e dar credere loro d’essere ciò che non è, ovvero in favore del secondo emendamento”.