Dossier - A scuola di salute

Si diffondono gli "agriasili", dove i bambini crescono giocando all'aria aperta. Intanto un'indagine tra scuole elementari e medie rivela che tra i banchi ci si ammala. Ecco perché...

Asili del futuro, tra orti e animali di fattoria

26/09/2011

La terra non è qualcosa di sporco, ma è là dove cresce giorno dopo giorno il cibo che arriva in tavola. Far passare questo concetto è la scommessa degli asili nelle aziende agricole, i cosiddetti “agriasili”. Un'indagine Coldiretti/SWG evidenzia il crescente successo del fenomeno: più di tre genitori su quattro (78%) sognano di far crescere i propri figli in un ambiente così, semplice, familiare e naturale dove giocare all’aria aperta con piante e animali e gustare merende e colazioni genuine. L’iniziativa è vincente per tutti i soggetti chiamati in causa. La famiglia risolve il problema della carenza delle strutture esistenti nonché del basso livello di soddisfazione che una famiglia su due dichiara nei confronti dell’offerta attuale di nidi o scuole materne. Il bambino ha la possibilità di stare all'aria aperta, correre più di quanto possa fare in un normale asilo e mangiare prodotti freschi e di stagione. L’imprenditore agricolo, infine, trova un'integrazione del reddito dalla gestione dell’asilo, ma anche dal potenziale indotto derivante dalla vendita dei prodotti aziendali.

Nato in Piemonte e presente in Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli, l'agriasilo si sta diffondendo anche nelle altre regioni italiane, grazie alla sensibilità dei genitori che capiscono l'importanza del contatto con la natura, da sperimentare fin da piccoli. Dai dati Coldiretti/Swg emerge che per gli italiani è molto importante stare all’aria aperta (80%), a contatto diretto con la natura (76%), mangiare cibi del territorio e di stagione (67%) e avere contatti con gli animali (51%). Il metodo educativo nell'agriasilo prevede l’avvicinamento dei bambini ad un ambiente agricolo, in forma innovativa e alternativa rispetto all’offerta educativa tipica, con i bimbi che partecipano alla cura dell'orto o degli animali della fattoria, asinelli e caprette.


L'orto insegna il senso del tempo e della pazienza, mentre la "pet therapy" porta a interagire positivamente con altri esseri viventi. Le esperienze che possono offrire gli agriasili sono molteplici, dall’aromaterapia alla fitoterapia, dal teatro nella natura ai laboratori per costruire mangiatoie per uccelli con bottiglie di plastica usate. Spesso si possono sperimentare gli agriasili anche per tempi più brevi rispetto alla frequenza scolastica, perché queste strutture ospitano feste di compleanno e offrono servizi di baby parking. Giovanni Bollea, il padre della neuropsichiatria infantile, morto alcuni mesi fa a 97 anni, era convinto che tra i bambini e gli alberi si costruiscono rapporti indissolubili e importanti.

“Basti soltanto vedere i bambini quando sono nei giardini con gli alberi e con le piante o quando entrano nel bosco – ha scritto Bollea – Alzano subito la testa, gli occhi si allargano. Gli alberi più alti portano lo sguardo fino al cielo e i bambini cominciano a sognare. L’albero è un segno di vita e raccoglie in sé il concetto di crescita”. La speranza è che i bimbi che frequentano un agriasilo non solo saranno adulti più rispettosi della natura, ma anche meno timorosi, senza quella paura del contatto diretto con il sole, il vento, il fango, l’erba e la pioggia, che è stato inculcato da piccoli a molti di noi.

Gabriele Salari
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