12/05/2010
Una festa popolare a Sorgono, in provincia di Nuoro.
Il federalismo? «Quello giusto, che nasce
dal campanile, l’avevamo già scoperto noi
delle Pro loco. Anzi, più che scoperto, custodito
gelosamente, da più di un secolo».
A capo di 600 mila volontari sparsi nell’80
per cento dei Comuni italiani, coadiuvati da
1.200 ragazzi del Servizio civile, Claudio Nardocci,
presidente dell’Unione nazionale delle
Pro loco d’Italia (Unpli), annuncia la raccolta
di firme per una legge di iniziativa popolare
per la custodia e la valorizzazione delle
tradizioni locali e spiega la collaborazione
con Famiglia Cristiana per la serie estiva, che
prende il via la prossima settimana.
«Volevamo valorizzare con il periodico familiare
più diffuso l’idea di riscoprire il territorio,
le sue tradizioni, le sue tipicità, un complesso
di fattori che spingono ormai milioni
di italiani ad affollare le tante manifestazioni
estive di fine settimana».
Un mondo spesso colpito da polemiche...
«Le polemiche ci sono state perché alle sagre
vere si sono aggiunte migliaia di manifestazioni,
molte delle quali improvvisate, speculative
e senza le necessarie garanzie di igiene.
La collaborazione con Famiglia Cristiana
nasce su questo terreno di condivisione dei
valori e di difesa delle tradizioni».
Si punta a un Albo delle sagre?
«Le sagre tradizionali, o feste popolari, debbono
essere tutelate perché sono espressione
genuina dell’identità di un territorio. Fare
un minimo di ordine serve a tutti».
Quali sono le altre iniziative che qualificano
questo vostro impegno?
«Per il secondo anno consecutivo, grazie a
un finanziamento del ministero del Lavoro,
Unpli cataloga i cosiddetti beni culturali immateriali
che l’Unesco ha dichiarato patrimonio
dell’umanità con il progetto “Abbraccia
l’Italia”. Un team di esperti si reca nei luoghi
prescelti, intervista gli anziani, realizza filmati,
raccoglie tradizioni e manufatti destinati a
cadere nell’oblio. Tutto questo lavoro viene
catalogato nella Bibliomediateca nazionale
di Civitella d’Agliano, nel Viterbese. Ma la
scommessa più impegnativa di quest’anno è
“Custodiamo la nostra storia”. Il 19 settembre
ci saranno nostri gazebo in tutto il Paese;
l’obiettivo è raccogliere almeno 50 mila firme
a sostegno di una legge di iniziativa popolare
per promuovere questo immenso deposito
di tradizioni».
Perché una legge d’iniziativa popolare?
«È una delle tante forme utili a un volontariato
che deve essere riorganizzato secondo
forme e mezzi nuovi, con la scommessa che
possa essere realmente approvata perché difende
la storia di tutti gli italiani».
Dossier a cura di Maurizio De Paoli