Ma l’Abruzzo non è ancora risorto

A tre anni dal sisma del 2009 l’Aquila e i paesi colpiti aspettano ancora la ricostruzione. Colpe, paralisi e ritardi hanno cambiato la vita della gente: «Qui nulla è più come prima».

In attesa della cura giusta per rinascere

06/04/2012
L’insediamento di Bazzano, con i camper davanti alle case inaugurate da Silvio Berlusconi (Foto Giuliani/Cpp).
L’insediamento di Bazzano, con i camper davanti alle case inaugurate da Silvio Berlusconi (Foto Giuliani/Cpp).

«Frammentato, scoordinato e individualistico »: così un documento dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) presentato a metà marzo all’Aquila definisce l’approccio fin qui adottato per la ricostruzione post terremoto. Il giudizio severo raccoglie consensi tra molti operatori sul territorio. «Dovremmo avere il più grande cantiere d’Europa, invece sta succedendo molto poco e abbiamo migliaia di lavoratori edili in cassa integrazione », denuncia Antonio Cappelli, direttore generale di Confindustria L’Aquila.
«Le istituzioni non hanno dialogato, è mancato un filo comune e troppi aquilani sono rimasti senza risposte. In più si è aggiunta la crisi economica. Così regna la sfiducia e la gente tira i remi in barca», aggiunge Agostino Del Re, direttore della Confartigianato e della piccola e media impresa. Paralisi e ritardi sono anche frutto della polemica continua fra il Comune, guidato da Massimo Cialente, e il commissario straordinario e presidente della Regione, Gianni Chiodi. Ma ora il Governo Monti vuole dare una svolta. Il premier è stato all’Aquila. Fabrizio Barca, ministro della Coesione territoriale, ha fornito cifre e spiegato i progetti. Finora sono stati investiti 10,7 miliardi di euro. Sono stati erogati 2 miliardi e 5,7 sono disponibili per la ricostruzione. «Ora dobbiamo fare in modo che questi soldi siano spesi bene e che i cittadini abbiano certezze e garanzie sui lavori», ha detto Barca.

Il Governo vuole seguire cinque linee di azione: informazione, comunicazione, programmazione, semplificazione e rigore. Intanto, al 6 marzo, le persone non ancora rientrate nelle proprie abitazioni erano 33.700, circa la metà di quelle rimaste senza tetto dal giorno del sisma. La ricostruzione e il futuro sono i temi principali della campagna elettorale per le comunali del 6 maggio. Il sindaco Cialente, Pd, si ricandida e chiede sostegno per rilanciare la città. A suo vantaggio c’è lo sfaldamento del Centrodestra, dilaniato da lotte fratricide. Il principale rivale di Cialente dovrebbe essere Giorgio De Matteis, del Mpa. Sia Cialente sia De Matteis sono medici. Gli aquilani aspettano da loro la cura giusta per rinascere.

Roberto Zichittella
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