16/08/2010
Ora la parola passa ai controlli e al miglioramento del "sistema strada".
«Li vedremo?», domanda Giordano Biserni, fondatore dell'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. «E' abbastanza strano per chi come noi si occupa da quasi 20 anni
di sicurezza dover commentare la riforma del Codice iniziando dalla soddisfazione per ciò che
non c'è.
Sì, perché il primo motivo di ottimismo è il fatto che non sia
passata l'illogica elevazione del limite di velocità in alcuni tratti
autostradali a 150 km/h, una modifica incomprensibile (che volevano in
tanti) per un provvedimento intitolato "Misure per la sicurezza
stradale", contro il quale ci siamo battuti come gladiatori per evitare
che fossimo l'unico paese del mondo ad adottarlo».
Il pacchetto modifica circa 80 articoli del Cds, esattamente
un terzo del totale. Contiene modifiche interessanti e attese. Si
pensi all'azzeramento del valore alcolemico per neopatentati e professionisti, conducenti di pullman, taxi e camion. O l'intensificazione delle prove d'esame per poter guidare ciclomotori e minicar. O ancora, finalmente, la prova pratica di guida: era veramente intollerabile che si potesse ottenere il patentino a 14 anni solo con l'esame teorico, senza test sull'effettiva capacità di guida.
Giuste anche la prova di verifica
finale dopo la frequenza dei corsi per recuperare i punti della
patente (6 o 9 per i professionali), la rateizzazione delle sanzioni
per i meno abbienti, l'incremento del prelievo dei punti per i
conducenti dei veicoli pesanti che sforano i tempi di guida o bucano i
giorni di riposo.
Gli ultraottantenni per ottenere il rinnovo della patente, ma anche per
il certificato per ciclomotore, dovranno sottoporsi a una visita medica
specialistica biennale, per poi ottenere un attestato specifico che
certifichi il possesso dei requisiti fisici e psichici.
Queste le luci. Ora le le ombre. Spiega ancora Biserni: «Non ci piace per niente, per esempio, la riduzione dei punti tolti ai
velocisti della strada. Cerchiamo di spiegarci.
Cambiano (nel senso che diminuiscono) i punti prelevati per chi supera i
limiti di velocità, La sanzione da 5 punti oggi più frequente è quella prevista dall’art.142
comma 8, cioè chi supera di oltre 10 fino a 40 km il limite. Cioè chi
viaggia fino a 95 in centro abitato, a 136 sulle statali e provinciali
dove il limite è 90, fino a 178 in autostrada (applicando per tutte le
ipotesi il 5% di tolleranza sulla velocità misurata). Ebbene per questa
violazione, la più gettonata in assoluto, l’importo della sanzione
rimane fissato a 155 euro, ma i punti prelevati scendono da 5 a 3. Per
la fascia che va da 40 a 60 km oltre il limite la sanzione aumenta da
370 a 500 euro, ma i punti prelevati da 10 diminuiscono a 6. Quasi un invito a correre. E per chi supera
il limite di oltre 60 km, come dire chi in autostrada supera i 200 km
all’ora (di media dove c’è il Tutor!), rimangono 10 punti prelevati e la
sanzione sale da 500 a 779 euro. Insomma, più cassa e meno dissuasione. Intanto i francesi (sempre i più seri!) dal 16 aprile scorso hanno
eliminato l'obbligo di presegnalazione degli autovelox».
Dossier a cura di Pino Pignatta