Sicurezza, quel senso d'onnipotenza

Gli incidenti sono la prima causa di morte sotto i trent'anni. E alle tradizioni insidie oggi si aggiungono tablet, smartphone e navigatori. Meglio investire sui corsi di guida sicura.

Gli incidenti stradali in Europa...

24/06/2012

Nonostante il successo dei programmi proposti dall’UE nel corso degli ultimi anni le strade europee non sono ancora completamente sicure. Nell’Unione Europea si sono registrati nel 2010 31.111 morti per incidente stradale, il 10,8% in meno rispetto all’anno precedente. L’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel Libro Bianco del 13 settembre 2001, che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, è stato peraltro quasi raggiunto con un abbattimento della mortalità media pari a -42,8%: infatti, nel 2001 in Europa erano 54.355 le persone decedute per incidente stradale mentre nel 2010 sono state 31.111. In tutta Europa, l’incidente rappresenta la prima causa di morte per i giovani: in particolare, il tasso d’incidenti stradali tra conducenti appartenenti alla fascia d’età 15/24 anni è doppio rispetto a quello di conducenti più esperti.

I motociclisti sono una categoria particolarmente a rischio, in generale e tra i giovani in particolare, con un indice di mortalità (numero di morti ogni cento incidenti) di 1,8, che è il doppio di quello medio di tutti i veicoli che si attesta sullo 0,9 (0.8 per le auto). I veicoli a due ruote, pur rappresentando il 2% del traffico, sono coinvolti infatti nel 17% degli incidenti stradali e una vittima su tre ha meno di 25 anni.

Il traguardo raggiunto nel 2010 conclude un primo decennio dedicato alla sicurezza stradale e ad azioni intraprese dai Paesi per raggiungere l’obiettivo europeo di dimezzamento del numero dei morti sulle strade. Per consolidare il successo delle iniziative precedenti - il programma europeo 2001-2010 ha salvato oltre 78.000 vite umane -, l’Unione Europea ha lanciato una nuova sfida con l’obiettivo di dimezzare il numero dei decessi entro il 2020, definendo sette obiettivi, il primo tra i quali è proprio il miglioramento dell’educazione stradale e della formazione per gli utenti della strada, che servano ad orientare le strategie nazionali.

Obiettivi ribaditi a Bruxelles la settimana scorsa nel 4° Forum europeo per la sicurezza stradale (Fourth European Youth Forum for Road Safety): 40 giovani delegati di tutti i 27 Paesi dell’Unione hanno firmato una dichiarazione della gioventù europea per la sicurezza stradale con cui hanno preso l’impegno di diventare ambasciatori nei loro Stati per sostenere anche tra i loro coetanei tutte le iniziative che possano abbattere la mortalità per incidente, e quella giovanile in particolare.

Pino Pignatta
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