08/07/2010
Un cacciabombardiere F35 della Lockheed Martin.
Fermate il cacciabombardiere, perché costa troppo e l’Italia non può permetterselo. Lo chiede al Governo, con una mozione presentata a Montecitorio, Savino Pezzotta, deputato dell’Udc insieme ad altri parlamentari tra cui Andrea Sarubbi (Pd) e Luigi Castagnetti (Pd). Il velivolo in questione è l’ F35 della Lockheed Martin, un aereo fantascientifico multiruolo concepito per non essere visto dai radar. L’Italia si è impegnata ad acquistarne 131 esemplari per la strabiliante cifra di 12 miliardi di euro. Scrivono i deputati nella mozione che “in un momento di grossa crisi economica” non è una buona scelta impegnare tutti quei soldi che “potrebbero invece essere impiegati per la ripresa economica” e per evitare così i “tagli alla scuola, alla sanità e al welfare nel nostro Paese”. La richiesta è chiara: “Sospendere la partecipazione al programma di realizzazione dell’aereo non sottoscrivendo alcun contratto di acquisto”.
Ma c’è di più, perché l’ F35 non ci serve, è inutile, anzi il suo acquisto è “anticostituzionale”, avvisano i firmatari della mozione, perché il nostro modello di difesa prevede appunto la difesa e non l’offesa, la guerra totale con i cacciabombardieri. Inoltre sull’F35 ci stanno ripensando un po’ tutti a cominciare da Obama, perché i costi del progetto sono lievitati in modo enorme. La Corte dei conti olandese, altro Paese insieme agli Usa, Italia, Regno Unito, Turchia, Australia, Canada e Norvegia che fa parte del consorzio per l’F35, ha avanzato perplessità sottolineando che è “impossibile calcolare il costo reale di ogni singolo aereo”. Anche le promesse di 10 mila posti di lavoro in Italia per l’assemblaggio nell’aeroporto militare Cameri (Novara) di parti dell’aereo sono solo favole. Nella mozione si parla di non più di 600 posti di lavoro che neppure compensano le perdite occupazionali per la riduzione dell’altro programma di caccia al quale partecipa l’Italia, cioè l’Eurofighter.
Contro l’F35 c’è una vasta mobilitazione di associazioni anche ecclesiali. Pax Christi ha scritto anche al Presidente delle Repubblica per fermare il progetto. La diocesi di Novara, dove si trova la base militare di Cameri ha recentemente pubblicato un documento contro la follia del programma del superbombardiere. Con i soldi del supercaccia si potrebbero invece ricostruire tutte le case rovinate nel terremoto in Abruzzo, oppure mette in sicurezza metà delle scuole italiane, oppure acquistare 10 milioni di pannelli solari sufficienti a dare energia pulita a quasi tutta l’Italia.
Alberto Bobbio