12/04/2012
Paolo Bosusco. Foto Ansa.
«Sono finalmente libero, sto bene»: queste le prime parole di Paolo Bosusco, dopo la sua liberazione avvenuta a Mohona, un villaggio del distretto di Gajapati. «Non ho alcun risentimento nei confronti dei miei rapitori», ha aggiunto Bosusco, visibilmente dimagrito, dopo quasi un mese di prigionia.
L'italiano era stato sequestrato il
14 marzo nella foresta di Soroda, nell'Orissa, mentre accompagnava il turista Claudio Colangelo, rilasciato poi il 25 marzo.
La prima a dare la notizia è stata la televisione locale Ndtv, che in queste settimane è stata il tramite
delle comunicazioni con i gruppi maoisti.
Il rilascio di Paolo Bosusco segue di un giorno il messaggio audio diffuso
dal leader maoista Sabyasachi Panda, in cui egli affermava che avrebbe liberato
l'ostaggio se il Governo dell'Orissa avesse onorato l'accordo firmato con i
mediatori. Dopo lunghi giorni di negoziato, il Governo aveva accettato di rilasciare 7
membri del gruppo maoista. Tra questi, anche Sushashree Panda, moglie del leader, liberata il 10 aprile.
Paolo Bosusco. Foto Ansa.
Paolo Bosusco, 54 anni, responsabile di un'agenzia turistica, profondo conoscitore dell'Orissa e delle popolazioni tribali che l'abitano, e Claudio Colangelo, 61 anni, medico attivo
nel campo del volontariato, erano stati catturati circa un mese fa da un
gruppo maoista che ha
subito posto al Governo dell'Orissa, spesso dimentico della sorte dei
cosiddetti "nativi",
una serie di condizioni per il loro rilascio.
Il 24 marzo la situazione si è complicata perché un altro gruppo maoista
ha
rapito il politico nazionalista indù Jhina Hikaka, del Biju Janata Dal
(Bjd),
rendendo difficile il dialogo fra le parti. Ma il 25 marzo Claudio
Colangelo, malato di malaria, è stato liberato.
Alberto Chiara