07/05/2011
Torino ospita l'84a adunata nazionale degli alpini. Alunni e istruttori di roccia alle spalle di Palazzo Reale, nella Cittadella delle penne nere (foto di Paolo Siccardi/Sync).
L'8 maggio, con la grande sfilata nel centro di Torino, si conclude l'ottantaquattresima adunata nazionale degli alpini. Ai bambini e ai ragazzi è piaciuto soprattutto il brivido offerto dalla
pista artificiale di sci da fondo, dalla
palestra di roccia e dal
ponte tibetano, ovvero quanto ha permesso di misurare bravura, coraggio e ardimento, per usare un linguaggio caro alle penne nere. I giovanissimi visitatori hanno affollato
la "Cittadella degli Alpini", un'esposizione vasta 5.000 metri quadri allestita dalla Brigata alpina Taurinense nei Giardini Reali, tra corso di Piazza Castello.
Grande interesse, va detto, ha suscitato anche la spiegazione di come avviene la bonifica di un terreno minato o di come funziano i blindati in
dotazione alle truppe alpine, tra cui figurano il Lince, il Puma e un particolare tipo di cingolato da neve.
Torino ospita l'84a adunata nazionale degli alpini. Alunni e istruttori di sci alle spalle di Palazzo Reale, nella Cittadella delle penne nere (foto di Paolo Siccardi/Sync).
L'Italia festeggia il compleanno e Torino ospita gli Alpini. Avvenne nel 1961, accade nel 2011. Per tre giorni, da venerdì 6 a domenica 8 maggio, l'ottantaquattresima adunata nazionale delle penne nere intende suscitare emozioni, cullare ricordi, promuovere eventi: 500.000 le persone attese, una pacifica e allegra invasione di auto, treni speciali e pullman (2.500).
Per gli Alpini sono state predisposti nel capoluogo piemontese cinque aree di
accoglienza: Parco della Pellerina, Parco della Colletta, Parco Stura, Piazza d’Armi e l'Arena Rock della Continassa. Il
quartier generale è invece in via Asti. La sfilata, in programma
domenica, si snoda nel centro della città: contano di esserci ad applaudire anche delegazioni estere dell’Associazione nazionale alpini all’estero, provenienti da 24 Paesi. Si tratta del momento più emozionante, accompagnato dalle note delle fanfare delle Brigate alpine Taurinense e Julia: tutti in marcia, "bocia" e "veci" dal monumento di Vittorio Emanuele II fino a piazza Vittorio Veneto, passando per piazza San Carlo e piazza Castello.
Torino ospita l'84a adunata nazionale degli alpini. Un'immagine della cerimonia ufficiale d'apertura. Si riconoscel sindaco uscente della città, Sergio Chiamparino, con tanto di fascia tricolore e cappello con penna nera: è un ex alpino (foto di Paolo Siccardi/Sync).
L'avvio ufficiale dell'84a adunata nazionale degli alpini si è avuto Venerdì 6 maggio, alle 9, con l’alzabandiera in
piazza Castello, presente anche il sindaco uscente della città, Sergio Chiamparino, con tanto di fascia tricolore e cappello con penna nera (è un ex alpino). Motore dell'evento è l'Ana, l’Associazione nazionale alpini, che raggruppa 381.015 militari in congedo.
Torino ospita l'84a adunata nazionale degli alpini.Un militare in servizio, reduce dall'Afghanistan, con tre "ex", in congedo (foto di Paolo Siccardi/Sync).
Come da tradizione, gli alpini donano
un’opera in segno di gratitudine alla città che ospita l’adunata. Nel pomeriggio di venerdì 6 si è svolta la
cerimonia di consegna a Torino dei lavori che la Protezione civile dell’Associazione nazionale alpini ha effettuato al Parco delle
Rimembranze, sul Colle della Maddalena. I volontari hanno tagliato le
piante infestanti, rimesso in sesto i muri a secco, aggiustato i sentieri e sostituito i
pali in legno che riportano i nomi di 4.787 caduti della Grande Guerra, 360 dei
quali sono appartenenti alle truppe alpine.
Nelson Cenci (primo, da sinistra) e Carlo Vicentini (terzo) tra alpini in servizio, reduci dall'Afghanistan (foto di Paolo Siccardi/Sync).
Il 6 maggio, nelle prime ore dell'adunata, alcuni gruppi hanno fatto più notizia di altri, vuoi perché in giro su camion o vecchie jeep militari o, ancora, trattori con rimorchio più addobbati di altri, vuoi per i cori più intonati, vuoi per iniziative simpatiche (e gradite) come l'offrire un bicchiere di vino a chi, attorno alle 18, viaggiava sulla linea tranviaria numero 4. E' il caso, ad esempio, dei gruppi di alpini veneti in congedo provenienti dalla Valdobbiadene, in provincia di Treviso, e di ex alpini piemontesi di Giaglione (Torino). Non sono mancate le note serie. Commovente l'abbraccio tra alpini in servizio nella Taurinense, reduci dall'Afghanistan, e Nelson Cenci e Carlo Vicentini, alpini sopravvissuti alla campagna di Russia, scampati al massacro.
Alberto Chiara