28/04/2013
E' successo tutto i ministri del governo Letta stavano giurando al
Quirinale, nel Salone delle Feste. Un uomo, Luigi Preiti, 49 anni, un calabrese di Rosarno, residente in Piemonte, inizialmente definito come "squibrato", ma in realtà disoccupato e con gravi problemi familiari, vestito con
giacca e cravatta, ha sparato davanti a Palazzo Chigi - sede della
presidenza del Consiglio - colpendo due carabinieri: il brigadiere Giuseppe Giangrande, 50 anni, è stato colpito alla gola da
due colpi ed è ricoverato all'Umberto I, in prognosi riservata ma non
in pericolo di vita. L'altro militare dell'Arma, Francesco Negri, 30 anni,
appuntato, è stato colpito ad entrambe le gambe. L'uomo ha esploso diversi colpi
di pistola e in seguito, dopo l'arresto e con le manette ai polsi, ha dichiarato: «Puntavo ai politici». Il fratello Arcangelo ha smentito che l'attentatore abbia mai sofferto di patologie psichiatriche.
Secondo prime informazioni, i due carabinieri non sarebbero in pericolo
di vita. L'area intorno a palazzo Chigi è stata completamente transennata dai
Vigili Urbani. Bandoni sono stati srotolati in via del Corso e il
traffico è bloccato. Dietro le transenne sono centinaia le persone che
si sono assiepate: scattano fotografie e cercano di sapere cosa sia
accaduto. All'interno del perimetro delimitato è un continuo via vai di
ambulanze e forze dell'ordine. «Ad un primo esame degli eventi la vicenda può essere ricondotta a un
gesto isolato sul quale comunque sono in corso ulteriori accertamenti»,
ha detto il neo ministro dell'Interno Angelino Alfano. «La situazione
generale dell'ordine pubblico nel Paese non desta preoccupazioni" ha
proseguito, confermando che "comunque sono stati rafforzati i controlli
presso gli obiettivi a rischio».
Le prime immagini dopo la sparatoria davanti a Palazzo Chigi, sede del Governo, tratte da un servizio di SkyTG24:
Il profilo dell'attentatore -
Ha 46 anni, è originario di
Rosarno, in Calabria, ma risiede ad Alessandria dove fa il muratore.
Luigi Preiti, lo sparatore arrestato domenica mattina dopo aver fatto
fuoco davanti a Palazzo Chigi ferendo due carabinieri, aveva
un matrimonio fallito alle spalle.
Sulle prime si è detto che era uno
squilibrato con problemi mentali. Poi il fratello Arcangelo Preiti ha
smentito questa notizia: «Fino a ieri mattina mio fratello era una
persona lucida e intraprendente. Lui viveva a Predosa, poco lontano
da me. Ha perso il lavoro e si è separato dalla moglie, è padre...
Problemi psichici? No, no... Da 46 anni a questa parte no...», ha
detto.
Secondo la ricostruzione delle forze
dell'ordine, Preiti, vestito in giacca a cravatta, intorno alle 11.30
è arrivato in piazza Colonna all'angolo tra Palazzo Chigi e il
palazzo sede del quotidiano Il Tempo. L'uomo ha cominciato ad
urlare: «Sparatemi sparatemi», ma poi ha tirato fuori la pistola e
ha cominciato a sparare contro il cordone di sicurezza nella piazza
formato dai carabinieri. «Sparava come se fossero birilli»,
racconta un testimone oculare. Il primo carabiniere è stato colpito
a distanza ravvicinata alla gola. Poi l'attentatore ha continuato a
sparare contro gli altri militari ferendone almeno altri due.
I carabinieri feriti sono il brigadiere
Giuseppe Giangrande, di 50 anni, e il carabiniere scelto Francesco
Negri, di 30. Sia il brigadiere sia l'appuntato sono effettivi al
Battaglione Tuscania e non sono in pericolo di vita.
Preiti era in pesanti difficoltà economiche. La piccola impresa
edile a Predosa, nell'alessandrino, l'aveva chiusa da poco a causa dei conti in difficoltà. A
Rosarno, in Calabria, dov'era tornato circa tre anni fa e dove hanno casa i suoi genitori, viveva di
impieghi saltuari in alcuni cantieri. Poi i debiti, ingrossati
dalla febbre per il gioco, soprattutto per il videopoker, che sembrava
averlo travolto di recente. Infine, la separazione dalla moglie Ivana D'Anna che si è detta "sconvolta". Tra i due, in ogni caso, i rapporti erano quasi inesistenti. L'ultima volta che si erano visti risale alla primavera scorsa in occasione della Prima comunione del figlio.
a cura di Pino Pignatta e Antonio Sanfrancesco