Immigrati: Brescia chiama, Governo risponde?

Il consiglio comunale di Brescia, destra e sinistra insieme, chiede al Governo di chiarire la situazione degli immigrati che protestano per avere il permesso di soggiorno.

Il comunicato del Consiglio provinciale delle Acli di Brescia

24/05/2011

Ma non avevano tutti i torti…
 
 
Come tutte le vicende del nostro tempo, anche quella che ha visto protagonisti un gruppo di immigrati sulla gru, nella nostra città, durante il novembre dello scorso anno, è stata consumata nello spazio di un mese e digerita nei successivi. In pochi hanno cercato di approfondire, di dare una risposta politica e di legalità amministrativa. In quest'opera si sono cimentati i sindacati e le poche associazioni che, pur a livelli diversi, hanno cercato di tenere accesa non tanto una rivendicazione, quanto una risposta seria.

Ora sono arrivate due sentenze che ci fanno dire che, in fondo, ciò che si chiedeva aveva una sua legittimità. In particolare sono arrivate una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha giudicato incompatibile con la direttiva comunitaria sui rimpatri la norma italiana che prevede la reclusione del cittadino straniero che non rispetta l'ordine del Questore di lasciare il territorio italiano, e una sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato non ostativo, al perfezionamento delle richieste di regolarizzazione, il reato di clandestinità.

Con questa sentenza si chiarisce l'interpretazione della cosiddetta "circolare Manganelli", ma permane l’incertezza sulla strada che devono seguire i migranti per avere finalmente garantito un proprio diritto, cioè ottenere il rilascio del permesso per emersione; non è chiaro come intenderà comportarsi lo Sportello Unico per l’Immigrazione che potrebbe agire in autotutela, evitando inutili ricorsi e revocare d’ufficio i provvedimenti di rigetto delle domande.

In sostanza il lavoratore irregolare che richiede di regolarizzarsi ha diritto a richiederlo nonostante sia... irregolare. Queste sentenze, implicitamente, ci sollecitano a commentare che il diritto italiano è ancora ricco di incertezze e di incoerenze. Queste sentenze ci fanno dire che effettivamente, c'era un fondamento giuridico alle richieste degli immigrati.

Le Acli provinciali, sulla base di quanto affermato, auspicano che le Istituzioni a livello locale e nazionale diano tempestivamente delle risposte, al fine di evitare che la situazione di attesa e d'incertezza aumenti la tensione sociale, visti i precedenti episodi che si sono verificati nella nostra città con le proteste dalla gru e le recenti manifestazioni di questi giorni in piazza del Duomo.
 
Acli provincali di Brescia

Annachiara Valle
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