18/05/2010
Neppure un anno fa avevano lanciato una scommessa: che si potesse “cangiari”, cioè “cambiare” in dialetto calabrese.“Cambiare” in senso transitivo (il mondo) e riflessivo (se stessi), senza trascurare un altro ambizioso obiettivo: quello di differenziarsi all'interno del mondo della moda, affascinante, certo, ma - a tratti - anche ipercompetitivo, spietato, falso. Il Salone del lusso sostenibile di Parigi ha dato loro ragione. Il marchio etico “Cangiari”, infatti, creato dal consorzio sociale Goel (vedi scheda) è stato premiato nel corso del prestigioso evento svoltosi nella città della Tour Eiffel, al Palais de Tokyo. Non male per quest'iniziativa che ha debuttato ufficialmente il 24 settembre 2009 e che il 25 febbraio di quest'anno, durante la Settimana della moda Donna, di Milano, ha presentato la sua collezione Autunno Inverno 2010.
Il Salone è un’iniziativa unica al mondo: dedicata al "luxury life style", sì, insomma, al lusso, a patto però che quest'ultimo non sia ottenuto calpestando la natura e la dignità delle persone, è organizzata con il supporto del ministero della Cultura francese e del Wwf. Cangiari è stato uno dei due soli espositori premiati tra i 60 ammessi a partecipare e ha ottenuto la speciale menzione «coup de coeur». La commissione, composta da docenti specialisti dello sviluppo sostenibile della più importante business school francese, HEC, e dal direttore del principale quotidiano economico francese, La Tribune, ha analizzato, nella collezione autunno-inverno 2010-2011, il rispetto dell'ecosistema e dei diritti umani, la ricercatezza dei materiali, il pregio delle lavorazioni.
Lo scopo del Salone è quello di dimostrare che lusso e alta qualità non sono incompatibili con l’etica e l'ambiente, anzi rappresentano un abbinamento vincente.
Annachiara Valle