Cooperazione: un imperativo etico

Un bilancio del Forum, l'appuntamento promosso a Milano dal Governo per rilanciare questo strumento di solidarietà tra i popoli in tempi di crisi economica e politica.

Le Ong Italiane: «Dalle parole ai fatti»

03/10/2012
Profughi somali della recente carestia in Corno d'Africa (Foto AP).
Profughi somali della recente carestia in Corno d'Africa (Foto AP).

A poche ore dalla conclusione del Forum sulla Cooperazione Internazionale, le Organizzazioni non governative italiane riprendono subito la parola. Per chiedere fatti concreti.  L’Associazione delle Ong, Cini e Link 2007 hano diffuso un documento, rivolto al Governo, ai parlamentari e a tutte le forze politiche «per dare seguito alle dichiarazioni a favore della cooperazione allo sviluppo che abbiamo ascoltato in questa due giorni di confronto a Milano».

«Il sostegno che Napolitano e Monti hanno manifestato – richiamando il fatto che la cooperazione allo sviluppo è “imperativo etico di solidarietà” e “critico investimento strategico per l’Italia” – non può essere disperso», scrivono le Ong, «e dev’essere rapidamente tradotto in precisi atti di governo e del Parlamento».

«È possibile e necessario», insistono nel testo, «dare attuazione alle disposizioni incluse nel Documento di Economia e Finanza, nel quale il Governo si impegna a riallineare le risorse per l’aiuto allo sviluppo agli standard internazionali. Se – come è stato ribadito in occasione del Forum – la cooperazione è priorità del Paese, il rilancio degli aiuti non può essere ancora rinviato, pena il rischio di vedere ulteriormente ridotta la credibilità del Paese nella lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile».

Più risorse, quindi, e da subito. E la nuova legge, attesa da tanti anni: «È possibile e necessario», sostengono ancora le Organizzazioni non  governative, «riformare il sistema della cooperazione per dare sostanza alle affermazioni condivise nel Forum che richiedono che l’aiuto internazionale ai fini dello sviluppo sia rappresentata in maniere forte e diretta nelle attività e decisioni di governo. Abbiamo bisogno di un sistema per la cooperazione all’altezza delle sfide del nuovo secolo».  

Infine, il documento – dopo le polemiche legate alla presenza (e alla sponsorizzazione del Forum) da parte dell’Eni – sottolinea che pubblico e privato, profit e non profit, possono collaborare e fare sinergia, ma a condizione che tutti gli attori aderiscano «a quei principi di difesa dei diritti umani e del rispetto delle priorità di sviluppo delle comunità dei Paesi con i quali collaboriamo in spirito di partenariato, come ribadito anche a livello internazionale. I soggetti pubblici e privati devono aderire a questi principi per realizzare una cooperazione internazionale allo sviluppo efficace e moderna».

Una voce parzialmente critica viene dal Presidente dell’Ong milanese Coopi-Cooperazione Internazionale, Claudio Ceravolo: «Come avviene spesso nel nostro Paese», dice, «ancora una volta abbiamo limitato il dibattito a un’ottica “casalinga”: il futuro della cooperazione italiana, la riforma della Legge 49, il taglio dei finanziamenti alle nostre ONG, la perdita di ruolo dell’Italia nelle agenzie internazionali. Tutti problemi enormi e di cui è bene finalmente parlare. Ma bisogna anche saper guardare fuori dai nostri orizzonti».

«Non dimentichiamo», continua Ceravolo, «che al mondo che cambia velocemente bisogna saper dare delle risposte. Per questo, al Forum della Cooperazione, avremmo dovuto dirci non come avrebbe dovuto essere la cooperazione di ieri, se l’Italia non fosse stata inadempiente, ma come dovrebbe essere la cooperazione di domani» di fronte anche alle nuove sfide, che oggi non sono soltanto «i temi della lotta alla povertà, che pure restano sempre prioritari», ma anche le altre emergenze che sono sopraggiunte: «il riscaldamento climatico, la penuria delle risorse energetiche, l’aumento dei prezzi delle derrate alimentari, la crisi finanziaria. Tutti fenomeni che ostacolano considerevolmente le prospettive di sviluppo dei Paesi poveri».

Luciano Scalettari

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati