Se l'antimafia diventa arte e master

Un mondo in fermento: è quello di chi crede che la lotta ai clan e alla criminalità organizzata passi anche attraverso originali forme di espressione e l'educazione d'eccellenza.

Nel nome della legalità

08/05/2012

Che cosa ci fanno 200 lenzuola appese alle pareti della Triennale di Milano? Chi è l'artista che le ha dipinte? Le risposte sono tutte nel progetto "Il mondo che vorrei", promosso dal Ministero dell'istruzione e sostenuto da Mediafriends e Fondazione Giovanni e FrancescaFalcone, diventato una mostra, con accesso gratuito, che dall'8 al 27 maggio rende omaggio alla memoria del giudice Giovanni Falcone, e, attraverso di lui, tutte le persone che hanno perso la vita in nome della legalità. A 20 anni dalla strage di Capaci, queste lenzuola, dipinte dagli studenti delle scuole italiane, diventano il simbolo della lotta dei giovani contro la mafia: una lotta che non è più soltanto resistenza, ma anche desiderio di mettere alle corde la criminalità organizzata in ogni sua forma in nome di uno dei motti più celebri di Giovanni Falcone "gli uomini passano, le idee restano". La mostra arriva al termine di un percorso educativo iniziato nell'anno scolastico 2010/2011 con cui, come ricorda Maria Falcone (foto), sorella di Giovanni, si è chiesto ai ragazzi "di colorare queste lenzuola con i loro sogni e le loro speranze... incoraggiandoli a cambiare il mondo".

A cura di Alberto Picci
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