Oltre la buona volontà

Importata dagli Usa, si fa largo in Italia la cultura della filantropia strategica. Che cosa sia e come funzioni lo abbiamo chiesto a Tiziano Tazzi, presidente Fondazione Lang Italia

Esempi di filantropia strategica applicata

29/01/2013

Cincinnati Children’s Hospital Medical Center


Campo: Sanità      

Fonte: Reed Abelson (New York Times, September 15, 2007)     

Situazione: Presso il Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, dopo un’analisi interna, ci si rende conto che non si sta lavorando bene come si dovrebbe, non si sta soddisfacendo la mission. L’obiettivo generale è emergere da un ruolo solo regionale nella medicina pediatrica. Non avendo il prestigio di altri competitor, bisogna competere su qualcos’altro: la scelta è per la Qualità.      

Intervento: 1) La prima area d’azione è la raccolta d’informazioni completa: l’ospedale raccoglie informazioni a 360° sui pazienti, in modo da verificare la qualità delle cure e coordinare le terapie di professionisti diversi in modo più efficiente e meno scomodo, anche in termini di tempo. 2) Inoltre, i dati rivelano le strade per il miglioramento; per esempio, l’ospedale inizia a tenere un record del numero d’infezioni post intervento e ad indagare come abbassare questo tasso: in pochi mesi viene ridotto della metà. 3) Si sfrutta poi l’esperienza industriale del CEO Mr. Anderson per la scomposizione dei problemi e la risoluzione di falle  - che a volte i medici riscontravano ma non sapevano come affrontare. 4) Viene ricercata la specializzazione, concentrandosi su malattie infantili non abbastanza coperte dai competitor; vengono assunti specialisti, creati profili completi dei pazienti… s’innesta un circolo virtuoso, più pazienti affetti da questo genere di malattie vengono attratti, più si specializza e si migliora l’erogazione della cura. 5) Sull’altro lato, si cerca di ridurre il numero di ricoveri non necessari andando alle radici, cioè prevenendo - per esempio, con un programma di gestione dell’asma nella comunità: viene studiato un piano sanitario per ogni persona affetta e un piano di azione per i medici in modo che sappiano come agire quando si presenta il problema e i loro studi sono chiusi. I ricoveri, di emergenza e non, sono diminuiti nettamente.      

Effetto: i successi possono essere misurati per lo meno su tre aree. Espansione raggio: dopo un anno, la percentuale di pazienti non originari di Cincinnati è passata dal 19 al 26%, grazie a qualità, al focus su certe condizioni mediche e alla coordinazione dei vari specialisti su ogni caso. Qualità: Il CEO con background manifatturiero assicura altissima attenzione a qualità ed efficienza; inoltre il Cincinnati è uno dei pochi ospedali a mantenere aggiornati i record dei pazienti anche una volta dimessi. L’obiettivo non è, come in molti ospedali, la cura in sé ma il benessere del paziente.

Guadagni: il risultato operativo, in tre anni, è cresciuto del 50% anche grazie ad un circolo virtuoso – spendere per migliori specialisti, curarsi del benessere del paziente e raccogliere dati permette di erogare cure migliori e quindi di ricevere più donazioni e grant da reinvestire. 

Crittenton Women’s Union  


Campo: Sostegno a donne con reddito basso     

Fonte: Katie Johnston (The Boston Globe, 15 agosto 2012)     

Situazione: l’organizzazione viene fondata nel 2006 per sostenere le donne con redditi bassi a raggiungere l’indipendenza finanziaria. Con la crisi economica, diventa ancora più difficile reperire fondi – le fondazioni ed i programmi governativi domandano prove dell’impatto creato dai programmi sostenuti. A un anno dalla nascita, l’organizzazione non sa neanche quante persone sta assistendo e basa le proprie decisioni su istinto e valutazione personale.      

Intervento: l’organizzazione guarda al management to outcome, in particolare alla ricerca di informazioni affidabili su cui basare le proprie decisioni. Vengono raccolte pagine e pagine su ogni assistito circa debito, affidabilità creditizia, risparmi, salario … realizzando così delle schede con “medie voti”. Queste informazioni sono condivise con i soggetti per individuare le possibilità di risparmio o percorsi di miglioramento (formazione in primis). I progressi di ciascuno vanno a costituire un track record – individuale e aggregato – poi usato come prova d’impatto per il reperimento di sponsor e donatori.      

Effetto: triplicato il numero di diplomati tra gli assistiti - attrazione di nuovi donatori (nonostante la cessazione del finanziamento pubblico) - l’organizzazione ora “allena” gli altri alla gestione dei dati, guidando un network di trentaquattro non profit interessate al data management

Alberto Picci
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