Rwanda, la rinascita dopo i massacri

Messe alle spalle, seppur non dimenticate le guerre civili, il Paese africano prova a ripartire dalla scuola, dall'agricoltura e dalle case. Ecco cosa ha visto il relatore speciale Onu.

Cosa non funziona: gli sgomberi forzati

21/07/2012
Campi profughi in Rwanda. Foto Reuters.
Campi profughi in Rwanda. Foto Reuters.

In particolare la Rolnik si è soffermata sulla descrizione del modello di villagizzazione di Nyagatovu, nella provincia orientale: le testimonianze raccolte dalle persone che ci vivono, in particolare orfani e vedove in condizioni di estrema povertà, hanno lasciato intuire che questo modello, che sì comporta uno spostamento non sempre facile di gruppi isolati di famiglie per la creazione di nuovi insediamenti, ha margini di miglioramento sia nell'approccio sia nella realizzazione. Il problema più grave è che al momento mancano i fondi necessari per estendere in maniera sistematica il progetto umudugudu nel resto del Rwanda: si sono lasciate famiglie intere senza casa, dopo aver distrutto le loro promettendone di nuove. Altre criticità sono state segnalate nelle modalità in cui questi spostamenti sono stati realizzati: la coercizione e l'uso immotivato della forza sono retaggi ancora presenti che violano i diritti umani. Tra i cambiamenti più radicali e significativi dell'operazione di ammodernamento delle soluzioni abitative c'è sicuramente quella adottata nel 2010 che prevede la sostituzione dei tetti di paglia con altri materiali più resistenti e che garantiscono standard di vita migliori rispetto alle condizioni climatiche: alcuni ritardi però hanno lasciato parecchie famiglie senza alloggio. Proprio da queste considerazioni, la Rolnik ha preso le mosse per invitare il Governo locale ma anche la comunità internazionale a vigilare con attenzione sui processi evolutivi in atto nel Paese per evitare che gli sgomberi forzati diventino la norma e non l'eccezione, comunque da condannare. Il reinsediamento deve essere trattato in modo partecipativo e sinceramente consensuale per consolidare un clima di pace e riconciliazione di cui il Rwanda ha indubbiamente bisogno. E per farlo, l'offerta di nuove soluzioni abitative deve garantire uno standard superiore o quanto meno pari a quello di cui godevano le famiglie prima dello spostamento. In questo senso assume straordinaria importanza il fatto che gli scambi e gli espropri di terre e alloggi avvengano contransazioni all'insegna dell'equità e della trasparenza.

Alberto Picci
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati