01/07/2011
L'aereo militare multiruolo F 35.
La riduzione della spesa pubblica, sostiene Sbilanciamoci, è possibile riducendo stanziamenti per le grandi opere, a favore della “ottimizzazione delle reti esistenti e del loro uso (con i necessari adeguamenti e potenziamenti), logica che nel recente passato è stata spesso tralasciata a favore di nuove infrastrutture, più costose, più impattanti, più incerte sotto il profilo attuativo”. Sbilanciamoci propone la riduzione degli stanziamenti previsti nei provvedimenti della manovra finanziaria per le infrastrutture: si tratta di 3,850 miliardi in tre anni.
Per ridurre la spesa pubblica serve poi la riduzione delle spese militari, almeno di 4 miliardi di euro, pari al 20% delle spese in questo comparto. Come fare? Sbilanciamoci non ha dubbi: riducendo gli organici delle forze armate a 120 mila unità, integrandosi - con economie di scala- dentro la cornice europea e delle Nazioni Unite, prevedendo un ruolo delle Forze Armate legato a compiti di prevenzione dei conflitti e mantenimento della pace e rifiutando ogni interventismo militare. Il ritiro dall'Afganistan (“il ruolo e la presenza dell'ISAF sono strettamente intrecciati ad Enduring Freedom in una funzione bellica e di lotta militare al terrorismo”, spiega Sbilanciamoci) e da tutte quelle missioni internazionali che non abbiano la copertura e il sostegno delle Nazioni Unite farebbe risparmiare 750 milioni di euro alle casse pubbliche. Si chiede inoltre al governo italiano di non firmare il contratto per la produzione dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter, gli F35: ciò farebbe risparmiare al nostro Paese ben 14 miliardi di euro nei prossimi 16 anni. La somma risparmiata in tre anni sarebbe di 1,950 miliardi di euro.
Altre misure individuate dalla contromanovra 2012-2014 di Sbilanciamoci per ridurre la spesa pubblica sono la chiusura dei Centri di identificazione e espulsione (Cie), che porterebbe ad un risparmio di circa 115 milioni di spesa per ciascun anno dal 2012 al 2014. Inoltre, adottare il software libero da parte di amministrazioni centrali e locali porterebbe a un risparmio attorno ai 2 miliardi di euro l’anno sui costi delle licenze (“I vantaggi – commenta la reteb di organizzazioni - non sarebbero solo economici ma anche quelli di un’eccezionale strumento di trasparenza amministrativa e di controllo della spesa”).
Ma Sbilanciamoci chiede anche di abolire i fondi per le scuole private e il buono scuola:
si libererebbero così 700 milioni di euro, dice, usabili per rilanciare
la scuola pubblica, intervenendo su diritto allo studio, edilizia
scolastica, qualità dell’offerta formativa. Questo è un punto
alquanto criticabile giacché non tiene conto che - a fronte del taglio
invocato - lo Stato avrebbe ulteriori spese per assorbire gli studenti
non in grado di pagare rette a quel punto altissime, senza dimenticare
il principio di libertà d'insegnamento.
Altra misura riguarda l'istituzione di una commissione parlamentare di
inchiesta che esamini lo stato delle convenzioni con le strutture
private, che costituiscono una grossa fetta della spesa sanitaria e dei suoi sprechi.
Sbilanciamoci stima in 1 miliardo di euro il risparmio nelle attività
di riordino delle convenzioni con le strutture private nel 2012, 700 nel
2013 e 500 nel 2014. Infine, i costi della politica: dimezzando il numero di senatori e deputati e i rimborsi elettorali alle forze politiche,
e riducendo le indennità di parlamentari nazionali e regionali al
livello della Spagna si calcola possa esserci un risparmio complessivo
in tre anni di circa 4miliardi e 600milioni