09/02/2011
Dal nostro inviato
Dakar, Senegal
Al Social Forum sono stati i direttori delle Caritas di diversi Paesi dove i disastri ambientali sono all’ordine del giorno a denunciare la situazione dei rifugiati a causa del clima. In Niger, ha spiegato Raymond Yoro, di Caritas Niger, l’aumento delle temperature ha allungato la stagione secca e ridotto la stagione delle piogge, con grave danno per gli agricoltori: “Prima nei villaggi i contadini sapevano dell’arrivo delle piogge dalla direzione del vento e dagli uccelli Ora i venti soffiano in tutte le direzioni. Sono sparite alcune specie floreali, foreste e alberi e il deserto avanza. Alcune cultura tradizionali come la manioca sono state abbandonate” Altrettanti problemi li hanno gli allevatori, costretti a pascolare nelle zone agricole, a combattere con nuove malattie del bestiame. Così scoppiano conflitti sull’uso dell’acqua e della terra e migliaia di persone emigrano verso le città e nei Paesi vicini: Ghana, Benin, Burkina Faso, Togo. In Bangladesh si combatte i cicloni e le alluvioni. In 20 anni circa 30 milioni di persone hanno subito inondazioni. Francis Atul Sarker, di Caritas Bangladesh, denuncia che l’arrivo degli sfollati ha portato “tensioni enormi e violenza etnica”. In Senegal l’effetto più eclatante dei cambiamenti climatici è il “nuovo fenomeno delle inondazioni improvvise, ha spiegato Marcellin Ndiaye, di Caritas Senegal, “ e l’erosione delle coste, che ha distrutto infrastrutture ed edifici”. L’esodo verso Dakar è stato massiccio. La capitale nel giro di pochi anni è passata da 1 milione a quasi 5 milioni di abitanti, la metà della popolazione ndi tutto il Paese. Ma è la Cambogia denuncia Sok Sakhan, di Caritas Cambogia, “il Paese più colpito dai cambiamenti climatici”: “Siccità, tempeste tropicali, tifoni, nuove infezioni a causa della presenza di insetti, e migrazioni forzate verso la Thailandia e il Vietnam”. Negli ultinmi dieci anni 1.800.000 persone sono state colpite dalle alluvioni, centinaia di migliaia di case e strade sono andate distrutte. Il governo ha istituito un Comitato nazionale per i cambiamenti climatici, di cui fa parte anche la Caritas.
Alberto Bobbio