Dossier - Un mondo senza pesci

Arriva in Italia un documentario che lancia l'allarme: entro il 2048 si svuoteranno gli oceani se l'uomo continuerà a pescare in modo sconsiderato. Come scegliere i prodotti migliori.

Produzione sostenibile e consumo responsabile

09/03/2011

Mangiare pesce in maniera sostenibile si può e chiunque può scaricare dal web la guida di Greenpeace ai consumi ittici, oppure quella di Slow Food “Mangiamoli giusti”, dettagliata ed esauriente. A Genova, dal 27 al 30 maggio, si tiene “Slow Fish”, una manifestazione internazionale che si tiene ogni due anni e che attraverso convegni, incontri, laboratori e degustazioni affronta i temi legati alla produzione sostenibile di pesce e al consumo responsabile. Quest'anno verrà proiettato il documentario “The End of the Line” alla presenza di Charles Clover, autore dell’inchiesta.

Sarà anche proposta a Slow Fish 2011, una nuova guida che consente di scegliere oculatamente il pesce allevato privilegiando sistemi che rispettino l’ambiente, la salute umana e la qualità del prodotto finale. Scegliere un pesce d'allevamento - quasi la metà dei prodotti ittici consumati nel mondo non è pescata – non sempre è una buona soluzione.

I gamberoni “tropicali” che troviamo in vendita, di solito congelati o decongelati, vengono dall'Indocina e dall'America latina, dove le foreste costiere di mangrovie vengono eliminate per far posto agli impianti di acquacoltura. Queste foreste servono però per fare da barriera agli uragani o ai maremoti.

Un esempio di acquacoltura sostenibile è offerto nel Lazio dall'Anguilla dei laghi della Tuscia, che è un presidio Slow Food. I presidi aiutano a tutelare, anche nel caso del pesce, produzioni locali che vanno difese per la loro tipicità e sostenibilità.

In Campania ci sono le Alici di menaica; in Liguria i Cicciarelli di Noli; in Sicilia la Masculina da magghia; in Veneto le Moleche; nelle Marche il Mosciolo selvatico di Portonovo; in Toscana il Palamita del Mare; in Emilia Romagna il Salmerino del Corno alle Scale; nel Lazio la Tellina del litorale romano e infine la Tinca di Ceresole, in Piemonte.


Scarica la guida di Slow Fish:
http://www.slowfish.it/pagine/ita/approfondimenti/continuiamo_a_mangiarli_giusti.lasso

Scarica la guida di Greenpeace:
http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/oceani/Consigli-per-luso/Guida-ai-consumi-ittici/

Gabriele Salari
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