26/11/2012
Raccontiamo qui, a titolo
esemplificativo il caso dei progetti che Tamat porta avanti in Bosnia,
cominciati all'indomani della fine della tragica guerra civile nel novembre del
1995 con gli accordi di Dayton. Questi accordi hanno "congelato" una
situazione di compromesso che però non ha risolto del tutto i gravi problemi e
le divisioni etniche sorte durante la guerra. Il processo di normalizzazione è
strettamente legato alla ripresa dello sviluppo economico soprattutto delle
aree rurali, dove le potenzialità del territorio, in special modo
nell'Erzegovina, permettono di
creare piccole attività agricole familiari. Servono però gli strumenti idonei e
qui si inserisce il ruolo di Tamat che con il progetto "Ruralia", in
corso nella municipalità di Stolac e cofinanziato dal Ministero degli affari
esteri, intende accompagnare e favorire l’imprenditoria femminile in campo
agricolo. Secondariamente è prevista anche l’inclusione di 10 soggetti svantaggiati
(persone con disabilità fisiche o mentali) che parteciperanno al progetto
pilota. Partner locale del progetto è la Cooperativa di donne
"Hercegovka" e in Italia l'Associazione "Arcs".
L'attività di sostegno si
concretizza innanzitutto nell'individuazione dei fabbisogni formativi e
strumentali attraverso attività di focus group a cui partecipano le donne della
Cooperativa; completata la formazione tecnica e gestionale, si procede con
l’acquisto di macchinari, strumenti e input, per aumentare la produzione dal
punto di vista quali-quantitativo e per realizzare produzioni agroalimentari
(marmellate, succhi, oli essenziali). Una filiera che con le conoscenze
acquisite dovrebbe essere in grado non solo di sostenere autonomamente il
progetto, ma di posizionarsi al meglio dal punto di vista
"strategico" su un mercato in cui comunque la concorrenza non manca.
Il progetto intende rafforzare lo sviluppo della cooperativa
Hercegovka in vista di un suo ampliamento e di un conseguente beneficio per un
numero più vasto di socie (e, indirettamente, per l’intera comunità di Stolac).
Contemporaneamente, esso mira all’attivazione di un progetto pilota di
agricoltura sociale per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate di cui
saranno responsabili in prima persona le socie stesse. L’intervento intende
rispondere a tre problematiche: la domanda di occupazione (in particolare delle
donne), la riattivazione di un processo di sviluppo locale, l’inclusione
sociale.
Alberto Picci