26/11/2012
Patrizia è appena tornata da un nuovo viaggio in Bosnia. Non ci andava dalla scorsa estate. Ecco cosa ha visto per noi. «Oggi piove a Stolac. È strano dopo 4 mesi di siccità
straordinaria, vedere l'acqua che bagna i campi e le piante assetate. Sembrava
di stare in Africa la scorsa estate in Erzegovina, anche 48 gradi all'ombra.
Conferme del clima che cambia. Qui in Bosnia Erzegovina l'Organizzazione non
governativa italiana Tamat è presente dal 1998, tre anni dopo la fine della
tragica guerra civile che ha straziato i paesi della ex-Jugoslavia.
Di anno in anno per fortuna le cose stanno migliorando anche
se a piccoli passi e ancora tanto c'è da fare, specialmente nelle aree rurali,
dove i segni della guerra si vedono ancora sui muri delle case.
Aspettiamo che finisca di piovere nella sede della
cooperativa Herzegovka lavorando, con le donne socie della cooperativa, al
confezionamento delle marmellate fatte con la frutta raccolta nei terreni delle
piccolissime aziende a conduzione familiare dei membri della cooperativa».
«Domani il fiume Bregava che bagna la piccola cittadina di
Stolac sarà di nuovo pieno di acqua e sarà possibile testare il tour in canoa,
da proporre per il prossimo anno, che permette di partire dalle sorgenti della
Bregava, nella vicina "Repubblica Serba di Bosnia" e arrivare, dopo
oltre 18 km immersi nella natura, alla confluenza della Neretva, lo splendido
grande fiume che passa sotto il famoso ponte di Mostar.
Chi è stato a Medjugorje conosce bene le bellezze sia
naturali che architettoniche di queste parti. Infatti tutto il turismo
religioso che passa per Medjugorje prevede almeno una giornata nella vicina
Mostar, dove nel 2004 è stato ricostruito l'antico splendido ponte grazie agli
aiuti internazionali; da allora circa un milione e mezzo di persone arrivano
qui, senza però sapere che tante altre cose si possono fare e vedere, non solo
la passerella sul ponte e le foto di rito! Con l'attuale progetto
"Ruralia", cofinanziato dalla Direzione Generale Cooperazione allo
Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, italiano, Tamat sostiene la
cooperativa Herzegovka con l'obiettivo di incrementare il reddito delle socie,
proveniente, per la maggior parte, dal lavoro nei loro piccoli appezzamenti di
terreno. Le attività previste sono molteplici tra le quali: acquisto di
macchinari, formazione, supporto tecnico fornito da agronomi locali e italiani,
supporto per la vendita dei prodotti, tramite azioni di marketing, acquisto di
materiali per un packaging di qualità come etichette, bottiglie di vetro,
confezioni.
«Un distillatore a legna è stato acquistato con i soldi del
progetto proprio per la produzione di pregiati oli essenziali che si utilizzano
per vari scopi medicinali e cosmetici. Prossimo passo sarà anche quello di fare
dei tradizionali saponi artigianali con i profumi della natura.
Con il forno disidratatore, sempre comprato dal progetto
"Ruralia", invece si stanno essiccando pomodori, melanzane, mele,
fichi e altra frutta e verdura che così potranno essere utilizzate in inverno.
Chi ha avuto la fortuna di assaggiare i prodotti
dell'Erzegovina, avrà ritrovato i genuini sapori delle cose fatte tempi
addietro, e non può non dimenticare le marmellate e il vino che con la sinergia
di idee, tradizione e passione tra gli esperti di Tamat e le donne
agricoltrici, si arricchiscono di interessanti combinazioni di gusti, come la
splendida marmellate di pesche con fiori di lavanda, i fichi secchi con le
mandorle, il succo di melograno, il vino alle visciole, e non continuo per non
farvi venire l'acquolina in bocca!».
Alberto Picci