10/11/2011
In una casa occupata (Foto agenzia Sintesi).
Sono 2 milioni e mezzo i minori in Italia che vivono in condizioni di rischio e di disagio sociale. La povertà relativa, secondo i dati Eurostat, è una realtà quotidiana per 1 bambino italiano su 4.
Queste le ragioni per cui l’organismo non governativo "L’Albero della Vita", che lavora da 14 anni a tutela dei diritti dei minori, ha lanciato nei giorni scorsi la campagna di comunicazione e raccolta fondi “Nessun bambino escluso”.
L’iniziativa si propone di dare a tanti bambini italiani l’opportunità di uscire dal disagio e di vivere una vita normale. Dal 1998 ad oggi L’Albero della Vita ha operato in 14 regioni Italiane e ha fornito aiuto concreto a 21.000 minori in difficoltà.
Per sostenere i progetti educativi e le comunità di accoglienza fino al 19 novembre sarà possibile inviare un sms al numero 45508 per donare 2 euro (dai cellulari Tim, Vodafone, Tre, Postemobile, CoopVoce e Tiscali; oppure chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Teletu e Tiscali).
«La povertà e il disagio sociale non sono, come spesso si pensa, condizioni che i minori si trovano a vivere solo “dall’altra parte del mondo”, nei Paesi poveri e del Sud del mondo», spiega Patrizio Paoletti, Presidente dell’Albero della Vita. «Il fenomeno tocca da vicino anche il nostro Paese. Per quei 2,5 milioni di minori, la cosiddetta “povertà relativa” diventa un ostacolo, spesso insormontabile, rispetto al loro diritto di sperare in un futuro semplicemente “normale”».
Secondo i dati della Ong, nel Meridione queste percentuali salgono ulteriormente. Innescando una relazione innaturale e perversa tra numero di bambini e status economico della famiglia: più sono i bambini, più la famiglia s’impoverisce. Nelle famiglie con 3 bambini il livello di povertà relativa sale, dalla media nazionale del 10%, fino al 27,8%.
Non solo. Sono ben 650 mila (il 6% del totale) i minori che vivono in realtà di povertà assoluta. «Per loro», aggiunge il presidente Paoletti, «le conseguenze sono estreme. Spesso non hanno accesso a esperienze e servizi irrinunciabili: non vanno a scuola (circa 210 mila minori abbandonano i banchi scolastici), non accendono mai un computer, non vedono film al cinema, non leggono libri, non praticano sport».
«Minori opportunità d’educazione si trasformano, con il passare degli anni, in maggiori probabilità di essere esposti a fattori di rischio, per la salute e non solo. Si stima che ben mezzo milione di minori siano costretti a lavorare».
L’Albero della Vita fornisce altri dati preoccupanti: quasi 4000 sono vittime di abuso e violenza, e sono fra 1.500 e 1.800 le vittime di prostituzione minorile di strada (dati del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza di Stato).
In un quartiere degradato di Palermo (Foto agenzia Sintesi).
«“Nessun bambino escluso” per noi significa che nessuna vita deve essere offesa», conclude Paoletti. «La campagna ha l’obiettivo di dire una volta e per tutte basta alla povertà e al disagio minorile e di riaffermare, grazie al sostegno delle istituzioni, dei media e dei cittadini, il profondo diritto ad un futuro possibile per tutti i minori».
La campagna ha lo scopo di finanziare i 15 progetti di accoglienza ed educativi in corso, che diventeranno 17 entro la fine del 2011, che coinvolgono oltre 500 minori sostenuti nei centri di accoglienza, interventi educativi e sostegno alle mamme e alle donne in difficoltà (per maggiori informazioni si può vedere il sito www.alberodellavita.org).
L’Ong, peraltro, non opera solo in Italia. È presente in 11 Paesi, e i beneficiari indiretti dei suoi interventi sono circa 1 milione. Si occupa principalmente di scolarizzazione, assistenza medica, sicurezza alimentare, accoglienza, sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia. In questi anni, quasi 60.000 bambini del Kenia, Perù, India, Romania, Haiti (nell’emergenza-colera) hanno ricevuto assistenza sanitaria.
Luciano Scalettari