Don Sciortino

di Fabrizio Fantoni

Fabrizio Fantoni, 54 anni, sposato, tre figli. Psicologo psicoterapeuta, esperto di adolescenti.

 
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Anno nuovo...

Oggi riprendono le attività ordinarie dei ragazzi: la scuola, lo sport, gli altri appuntamenti fissi… Riprendono con l’auspicio che alla vacanza e al riposo segua ora un periodo di rinnovato impegno. La scuola, in modo particolare, è al centro dell’attenzione dei genitori, e talvolta anche dei ragazzi.

Il ritorno al contatto con la realtà, dopo la sospensione delle feste, ci permette di capire se il Natale, con i suoi auguri, i doni, il tempo dedicato a se stessi, è qualcosa di duraturo o si perde nell’effimero. Gli auguri che ci siamo scambiati, le belle frasi dette e scritte, i buoni sentimenti resistono ancora oggi, che si torna all’"ordinaria amministrazione"? Quali parole riescono a riecheggiare ancora dentro di noi? Il periodo di vacanza è stato occasione di qualche esperienza nuova. Per i ragazzi, magari, di una vacanza con i coetanei o di una notte (come quella dell’ultimo giorno dell’anno) per la prima volta trascorsa fuori casa con gli amici. Le ‘prime volte’ preoccupano sempre i genitori. Magari saranno occorse alcune riflessioni prima di accordare il permesso. Forse mamma e papà si saranno trovati su posizioni diverse, e sarà stato utile esplicitarle e fare la fatica di trovare un accordo tra genitori. E poi, il ragazzo o la ragazza saranno tornati a casa, il primo giorno dell’anno, e i genitori avranno cercato di capire com’è andata, che cosa i ragazzi hanno fatto in casa da soli per tutta la notte. Li avranno scrutati per cogliere gli eventuali segni dell’alcool o del fumo…

Anche questa ‘prima volta’ sarà stata archiviata. E adesso? Le esperienze sono tali se vengono pensate e non solo vissute. Se se ne parla a casa, con i genitori e con i fratelli, non tanto per dare giudizi, ma per evidenziare quanto in esse si è potuto sperimentare dell’essere più adulto. Quanta autonomia (di giudizio, di movimento), quanto senso di responsabilità i ragazzi, lasciati a se stessi, hanno potuto esprimere.

I genitori, più che parlare, possono ascoltare. Dai racconti del figlio o della figlia, possono capire qualcosa di più sulla capacità di gestire il tempo, le relazioni, i conflitti. Se sono ragazzi che sanno mantenere una propria autonomia di giudizio anche rispetto ai coetanei o se sono alla mercé delle situazioni  e degli amici. Di fronte all’anno nuovo, ma soprattutto davanti a quella esperienza così profonda del rinascere che è il Natale, si può allora ripartire con qualche segno reale e non effimero di novità nel cuore.

Pubblicato il 10 gennaio 2011 - Commenti (0)
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