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L’olio extravergine meglio di una medicina

L’olio extravergine di oliva è un condimento, un alimento o un farmaco? È una domanda molto stimolante, perché ormai tutti, o quasi, pensano all’olio extravergine di oliva come a una specie di farmaco. Si tratta di un alimento che contiene molti elementi che ci permettono di prevenire l’insorgenza di malattie di tipo metabolico, come il diabete e l’infarto.
Ogni olio, di qualunque derivazione, fornisce 9,1 calorie per grammo, ma si  differenzia per la qualità dei grassi e delle vitamine contenute. Negli oli di semi mentre è notevole la quantità di vitamina E, è scarsa la vitamina A e quasi nulla la D.
L’olio extravergine contiene vitamina E, acido  oleico, grasso monoinsaturo che ci protegge dalle malattie cardiovascolari e tumorali. Ha un effetto benefico contro il colesterolo. Aiuta il fegato nelle sue funzioni di disintossicazione, ma senza esagerare nelle quantità. Per sfruttare gli effetti “terapeutici”, la dose ideale e di 2-3 cucchiai al giorno superando i quali si può avere un aumento dei trigliceridi.

Pubblicato il 04 gennaio 2011 - Commenti (0)
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Le etichette sui cibi ci raccontano

Per mettere in vendita un alimento oggi è necessario far conoscere i singoli ingredienti e la loro composizione nutrizionale, comprese le calorie fornite. Il Parlamento europeo  recentemente si è espresso sulle etichette e ha dato l’ok ai profili nutrizionali con l’obbligo dell’indicazione delle quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale e si richiedono però anche indicazioni su proteine, carboidrati, fibre, grassi trans-naturali e artificiali. Tali informazioni devono essere indicate su 100 grammi o milligrammi e, per assicurarne la  leggibilità, devono avere caratteri di dimensione e stile precisi.
I vari deputati hanno  proposto anche l’estensione dell’etichettatura obbligatoria sul Paese d’origine, oggi in  vigore solo per alcuni alimenti, a tutti i tipi di carne, pollame, prodotti lattiero-caseari, e  altri composti da un unico ingrediente. Per carne, pollame e pesce, l’etichettatura sul  Paese d’origine deve essere disposta anche quando sono utilizzati come ingrediente in  cibi trasformati.


CARNE E POLLAME, CONTA IL LUOGO DI ORIGINE

Per la carne e il pollame, l’indicazione di origine può essere fornita in rapporto a un unico luogo solo nel caso in cui gli animali siano nati, allevati e macellati nello stesso Paese. Per le carni e gli alimenti contenenti carne, il Paese di origine è definito come il luogo nel quale l’animale è nato, è stato allevato per la maggior parte della sua vita ed è stato macellato.

Pubblicato il 04 gennaio 2011 - Commenti (0)
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Le mense scolastiche sempre più attente

Dopo una lunga esperienza come consulente dietologo alle mense scolastiche del Comune di Torino, voglio spiegare ai genitori con bambini in età scolastica, quale ruolo importante svolga oggi la mensa a scuola. Che cosa è cambiato rispetto al passato? Una ventina  d’anni fa, la mensa non godeva di buona reputazione poiché era intesa come luogo di  “parcheggio” dei bambini, oggi la mensa è, invece, considerata un servizio nutrizionale educativo per l’infanzia. Uno dei principali obiettivi è creare continuità con l’ambiente familiare.
Come vengono scelti gli alimenti nelle mense? A scuola la scelta viene effettuata tra  prodotti di qualità in base all’andamento stagionale, con molta variabilità, per introdurre  tutti i nutrienti esistenti in natura. Questo oggi, a causa della grave crisi economica, non sempre può avvenire nelle nostre case, specie per i meno abbienti. La minore disponibilità economica induce all’acquisto di cibi di scarso valore nutritivo e spesso di dubbia sicurezza igienica. La mamma cerca sempre di dare al proprio bambino del cibo buono e che sazi.
Nelle mense pubbliche figure specializzate: dietologi, tecnologi alimentari, dietisti mettono
a disposizione le loro conoscenze e la professionalità per elaborare dei menu che  rispettino le raccomandazioni nutrizionali italiane, fissando gli standard calorici e di  nutrienti dei pasti. Quante calorie dovrebbe contenere un pasto completo? Le calorie del pranzo devono essere il 35-40 per cento di quelle giornaliere. A Torino avevo introdotto un calendario per le famiglie che descriveva il menu consumato in mensa e la proposta del  pasto familiare per completare l’apporto di nutrienti.

Pubblicato il 03 gennaio 2011 - Commenti (0)

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Cibo e Salute

Giorgio Calabrese

Giorgio Calabrese è un nutrizionista dell'Università Cattolica

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