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Ma Facebook è un videogioco?

Rivisitando le pagine di Facebook inserite in Essere genitori, si resta colpiti dalla dicotomia talvolta lampante tra messaggi estremamente seri e messaggi normali, colloquiali, quasi da “amici a cui piace stare insieme”.

La realtà, si può pensare, sta dentro gli utenti. Cioè a seconda dello stato d’animo dell’utente, il suo messaggio acquisirà un maggior o minor peso specifico. A smentire questo ci può essere il desiderio di fuga da una realtà (in quel momento per qualsiasi ragione oscura) per proiettarsi nella dimensione del gioco condiviso che permea i social networks.

Al di là dei giochi di per sé offerti da Facebook, la medesima community può essere un gioco in cui vivere una vita “parallela”. Come un videogioco ove creare, trovare, inventare dialoghi e rapporti.

Ma Facebook è un gioco?

Sì e no, verrebbe voglia di rispondere; perché il dialogo è pur sempre tra persone reali che scambiano pensieri, foto, immagini, filmati, battute, successi, delusioni. Ma questa serie (che potrebbe essere ampliata) di cose oggettivate e trasmesse, nasce ed è diretta per l’appunto da persone a persone, suscitando tutta la normale reazione affettiva. E gli affetti, positivi o negativi, sono veri, a fior di pelle.

Quindi, Facebook può essere considerato un videogioco, ma delicatissimo, perché corre il rischio di mescolarsi alla realtà e di mistificarla.

Due sono allora i punti a nostro avviso importanti: il pieno rispetto dell’altro con cui si dialoga, e quell’ironia, maestra di vita, che sa far mantenere le giuste distanze e invita ad affrontare (ove possibile) le varietà della giornata con un sorriso.

Tutto questo non è scevro da pericoli. Qui entra in gioco il dialogo in famiglia. Bambini, ragazzi e adolescenti navigano con estrema facilità sul web: l’occhio attento, affettuoso e fiducioso dei genitori, ma specialmente “attento”, è chiamato a vegliare, non per bloccare, ma per evitare incontri che, se ravvicinati, possono essere fuorvianti e disturbanti, se non pericolosi.

Spazio al divertimento, quindi, ma intelligente.  

Pubblicato il 09 marzo 2011 - Commenti (1)

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Postato da giuseppe_romano il 12/03/2011 12:18

Facebook e i videogiochi fanno parte, insieme, di quei nuovi territori elettronici che tuttavia sono frequentati da persone reali. è questo l'argomento che mi pare più importante, e di cui parlo spesso nel mio blog "cugino" di questo, Family Game. Il punto è che dobbiamo considerare reali sia le azioni che compiamo su Facebook sia gli incontri che facciamo. Affollamento in rete non equivale a socializzazione. L'aspetto essenziale di Facebook sta nella possibilità che l'"amicizia" - termine ambiguo per indicare i semplici contatti - divenga sfida umana profonda e reale. Allora sì, comincia il gioco più bello degli esseri umani. Lo stesso che possiamo incontrare in alcuni videogiochi in cui è centrale collaborare ed essere leali. Per dei genitori, inoltre, sapere qualcosa di tutto ciò è indispensabile per essere là dove i figli vanno abitualmente.
Giuseppe Romano

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Massimo Bettetini

Massimo Bettetini, 45 anni, è psicoterapeuta, psicologo della fiaba, poeta.
 Da anni si dedica al mondo della famiglia, dell'adolescenza, dell'editoria, amalgamando al lavoro "sul campo"
 quello di scrittore.

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