Don Sciortino

di Massimo Bettetini

Massimo Bettetini, 45 anni, è psicoterapeuta, psicologo della fiaba, poeta. Da anni si dedica al mondo della famiglia, dell'adolescenza, dell'editoria, amalgamando al lavoro "sul campo" quello di scrittore.

 
22
giu

Mio figlio è su Facebook!

«Mio figlio è sempre collegato a Facebook: cosa posso fare?». «Mamma se apri il mio indirizzo Facebook puoi dire addio… al tuo computer! Addio computer…».

La prima è una domanda che spesso ci è posta; la seconda è una frase che spesso torna sulle bocche di ragazzi e ragazze, preadolescenti e adolescenti. Secondo alcune statistiche pare che la fascia di età che più utilizza Facebook sia quella tra i trenta e i cinquant’anni; ma a badare alla dinamica del reale l’età si sta abbassando notevolmente e sono sempre più i ragazzi che si riversano nel Social network.

Che fare?

Tempo fa ci è capitato un simpatico fatto: una madre chiedeva un consiglio per sua figlia e la stessa figlia ha intercettato la madre rispondendole per le rime. Significativo, e per certi versi divertente.

Ma i genitori sono giustamente preoccupati. I figli fanno a gara per chi ha più “amici”; ma chi sono questi amici? Quando un figlio chatta in Facebook, con chi chatta? Che cosa si dicono, quali immagini si scambiano, quali appuntamenti si danno?

Sono domande immense, anche se apparentemente innocue. “Immense” perché lì, proprio in Facebook, si riversa l’universo affettivo dei figli. E il tutto, nel bene e/o nel male, ricade realisticissimamente sulla loro pelle di ragazzi e ragazze in crescita. Allora ben venga la preoccupazione di mamme e papà.

I metodi per ovviare a questi problemi sono tanti, più o meno efficaci: porre il PC in una zona della casa solitamente frequentata da tutti (un angolo del salotto, ecc.), scaricare programmi che blocchino certi contenuti, ma, diciamolo col proverbio, non si possono mettere cancelli alla campagna, così come non possiamo mettere cancelli alla fantasia.

Gira e rigira, la vera fonte capace di dettare il comportamento di piccoli e grandi è ancora una volta il cuore dell’uomo.

Facebook è uno strumento. Nato simile a un gioco, e forse nato per gioco, è ora uno degli strumenti comunicativi più frequentato al mondo. Ma la comunicazione avviene sempre tra esseri umani che sono chiamati a donare parte di se stessi a un Tu cui si stanno dedicando. I contenuti, allora, rispecchieranno sempre l’Io, che ricade narcisisticamente su di sé, o che diviene capace di parteciparsi agli altri.

E i figli troveranno aiuto e indicazioni sulle direzioni da seguire se sapranno fare tesoro dell’esempio di genitori esemplari.

Pubblicato il 22 giugno 2011 - Commenti (0)
14
giu

Appagati e rimborsati...

Quando ci si offre gratuitamente per qualcosa, l’appagamento viene proprio da questa gratuità che ci rende sempre più capaci di fare un dono di noi stessi.

Forse non così come l’abbiamo appena detto, però molte delle mamme e molti dei papà che scrivono a Essere genitori hanno in mente proprio questo quando parlano delle difficoltà e insieme della gratificazione che provano nell’immergersi nei problemi, piccoli e meno piccoli, dei figli in crescita.

La pagina di Facebook Essere genitori ha intanto stabilmente superato i 35.000 iscritti e ne attendiamo tanti altri.

La gratuità, quindi. Mamme e papà sanno benissimo che quanto fanno per i figli potrà essere più o meno riconosciuto, perché ne vorrebbero un ritorno immediato. Molti sono i figli che da grandi in un momento forse di crisi rinfacciano tante cose ai loro genitori. Occorre prestare attenzione: a parte che in certi momenti si dicono cose che in realtà non si pensano, la gratitudine di un figlio verso i suoi genitori segue spesso una via “carsica”: cioè sparisce per poi ricomparire all’improvviso quando le nebbie del dubbio lasciano spazio al sole della chiarezza. Naturalmente, quando si affrontano situazioni patologiche, la musica cambia e per ritrovare l’armonia si tratterà di intraprendere quanto prima un cammino terapeutico. Generalmente però, la dinamica è proprio quella della gratitudine, che chiede, a fare da controparte, una continuità nel dialogo inter- e intra-parentale.

Per questo ci fa davvero piacere registrare sulla nostra Pagina Essere genitori le fresche affermazioni di tanti che esprimono la gioia di essere genitori, coscienti delle difficoltà, ma ancora più coscienti di quanto ricevono e riceveranno dai figli. Felici, insomma, di essere diventati genitori.

La spesa del dono non la si calcola perché dono non sarebbe; ma davvero ci si ritrova appagati… e rimborsati, pur in tutte le difficoltà che la vita e le nostre simpatiche imperfezioni propongono ogni giorno.

Pubblicato il 14 giugno 2011 - Commenti (1)

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