Che cosa vuol dire cambiare?

La nostra società è ossessionata dal cambiamento, quello che tende al successo, alla realizzazione economica. Ma c'è anche la possibilità di lasciarsi cambiare.

Essere cambiati da Altro

20/01/2012

Accenno così a un discorso un po’ diverso da quello finora fatto, che concerne il nostro attivo cambiare o il passivo esser cambiati dagli eventi fisici (che comprendono anche il diventare adulti e poi l’invecchiare). Questo discorso riguarda l’esser cambiati da altri e, in ultima istanza, da Altro. Siamo ossessionati dal cambiamento, ricordavo all’inizio. Ma la declinazione del cambiamento che noi abbiamo ossessivamente in vista è soprattutto quella attiva – nell’Occidente in crisi, ma, tutto sommato, ancora opulento. Vogliamo riuscire nella vita, vogliamo “sfondare”, avere successo, fare soldi, diventare visibili a tutti in Tv, acquistare potere, ecc. Lasciarsi cambiare suona oggi quasi un insulto, perché questo tipo di cambiamento viene associato a una sorta di plagio. E in effetti, ci sono anche casi di questo tipo nella nostra cultura, che pure ostenta un’esibizione ipertrofica della libertà di decidere. E non alludo solo alle forme di plagio nei rapporti personali. Alludo anche, anzi soprattutto, a molta parte dei messaggi mediatici, che sono praticamente forme di plagio sociale. Specialmente se si segue l’imbonimento televisivo.

Eppure, c’è un senso del nostro cambiamento passivo, in quanto libere persone, che non è affatto da assimilare al plagio. È il cambiamento che avviene in noi quando siamo a contatto con qualcuno (o qualcosa) che sentiamo più grande di noi e che viene a noi come per noi. L’educazione ricevuta dai nostri genitori e dai nostri maestri è da rubricare da questa parte. Da questa parte però è da rubricare, anzitutto e soprattutto, il rapporto con Dio, cioè poi la qualità della nostra vita interiore. Che è essenzialmente un cambiamento passivo.

Un cambiamento, comunque, che non viola la nostra libertà, perché può avvenire solo se da noi liberamente accolto. Questo cambiamento poi dilata lo spirito, perché porta con sé e in noi una realtà che è più grande di noi. Dare e ricevere sono modi di cambiare. Ed è meglio dare che ricevere, come sta scritto. Ma un essere umano prima di tutto riceve. Solo dopo, è in grado di dare. Imparare a ricevere è, dunque, imparare il primo e il più importante modo di cambiare. Segue, subito dopo, l’imparare a dare.

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