Domenica scorsa ho ricevuto uno speciale augurio di Pasqua. E’ un libretto di riflessioni e poesie di una ragazza poco più che adolescente. Si chiama Giulia e ha 20 anni. E’ alla sua seconda pubblicazione. Per questi brevi scritti Giulia riserva i suoi pensieri nascosti, che non dice neppure alle persone più vicine. Sono frammenti, illuminazioni, che si fondono e prendono respiro. Sono pensieri raccolti da un’amica, Franca, che dà loro una voce compiuta. Le immagini che li accompagnano, dipinte da Luigi, sono stati spesso lo stimolo alle sue poesie.
Giulia è una ragazza con la sindrome di Down. Ha molti problemi di salute che la travagliano giorno dopo giorno. E’ spesso silenziosa, ma dal suo mistero germinano pensieri come questi:
“Dove abiti, Signore? Forse in ogni posto, ma di sicuro nel cuore di ogni persona”
“Nel mio cuore tanto amore, e il tuo sorriso, Signore, che è dolce”
“A casa mia, come a Emmaus”
Intuizioni immediate. Da conservare. Da ripetere e ripensare nel tumulto delle giornate.
Leggendo queste pagine, penso al modo come Giulia ha vissuto la novità della sua adolescenza e vive ora la sua giovinezza. Penso in primo luogo al suo ‘mistero’, che non è qualcosa di arcano e inconoscibile, ma la consapevolezza che non tutto si può dire con le parole, che c’è sempre qualcosa in più nella vita che è inesprimibile. Molte volte il suo sguardo si fa assorto, come a dire che c’è molto altro, aldilà di ciò che si vede. Che solo se ci si allontana dalle cose si può guardarle più a fondo. Come Giulia fa con i suoi occhi, presenti eppure lontani.
Le pagine di questo libretto sono il frutto di un dialogo silenzioso, nascosto, con Dio, nella sofferenza e nella tenerezza di ogni giorno. Due esperienze, queste, che nella vita di Giulia si confondono l’una nell’altra. Come la morte e la resurrezione.
Buona Pasqua!
Pubblicato il 22 aprile 2011 - Commenti (0)